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E’ durato un’ora l’interrogatorio di garanzia a cui è stato sottoposto il rom accusato della morte di Emanuele Fadani a seguito del pestaggio. Il nomade non si è avvalso della facoltà di non rispondere. E’ apparso sereno e dispiaciuto, ma ha negato ogni addebito sull'omicidio del commerciante.
Nel corso della trasmissione condotta da Barbara D’Urso è stato effettuata una diretta televisiva con i familiari di Emanuele Fadani, per un dibattito in cui sono intervenuti anche il sindaco Giovannelli, i cittadini albensi e due nomadi della locale comunità. Ancora non si placano le tensioni e l’insofferenza.
Un gruppo di sei nomadi entra in un bar facendo schiamazzi ed infastidendo i clienti A nulla valgono i tentativi dei vigilantes di riportare la calma. La situazione torna sotto controllo solo dopo l’intervento dei Carabinieri.
I funerali del commerciante ucciso dai tre rom sono stati officiati in piazza IV novembre per permettere alle oltre duemila persone intervenute di partecipare. Il fratello alla comunità Rom: «Cambiate».
Il rom latitante dell’omicidio di Emanuele Fadani è stato catturato ad Alba Adriatica a poco meno di un’ora dal termine della cerimonia funebre della sua vittima. Si nascondeva in un appartamento vuoto, utilizzato come residenza estiva.
Davanti al punto dove c'è stata l'aggressione c'è una banca il cui sistema di sorveglianza esterno ha registrato gli attimi della violenza. Ascoltati Danilo Levakovic e Sante Spinelli, che però continuano a professarsi innocenti e accusano il terzo, Elvis Levakovic
Carabinieri e Digos stanno visionando le immagini girate dalle forze dell’ordine durante gli scontri avvenuti mercoledì sera e sarebbero già stati individuati alcuni dei responsabili. Rischiano una denuncia per danneggiamento aggravato.
Giovedì sera, la gente della cittadina teramana scende ancora nelle strade per esprimere la propria rabbia di fronte a due abitazioni della comunità zingara locale. Polizia e Carabinieri evitano il debordare della violenza
WEB TV Morto in un'aggressione per futili motivi, i parenti di Emanuele Fadani non si danno pace. I Carabinieri invitano la cittadinanza di Alba a rifiutare ogni forma di reazione violenta. La gente fra livore e paura
La sezione abruzzese del partito "lumbard" reagisce alla morte di Emanuele Fadani con un manifesto di forte impatto. Razzismo o comprensibile paura?
Agli scontri notturni nel quartiere di zingari nella cittadina albense sono seguite le proteste dei nomadi recatisi in Comune dal primo cittadino a rivendicare il diritto ad essere difesi e tutelati in quanto cittadini.
Auto incendiate e rovesciate, sassaiole contro le abitazioni e ripetute urla di «assassini»: la rabbia dei cittadini dopo la morte del giovane ucciso da tre nomadi esplode nella notte, con una spedizione punitiva nella zona nord di Alba Adriatica, dove vive una numerosa comunità di zingari.
OMICIDIO FADANI Indagati per concorso in omicidio volontario Sante Spinelli (23 anni) e Danilo Levakovic (20), che però si dichiarano innocenti. L'assessore Di Felice: «La giustizia italiana non esiste». Alle 18,30 manifestazione in piazza dei cittadini albensi
Il magistrato sta ascoltando altri due italiani di etnia rom che si trovano in stato di fermo con l'accusa di concorso in omicidio volontario. Nella notte di martedì il 37enne Emanuele Fadani è morto in seguito ad un'aggressione nella cittadina teramana
Dalle prime ricostruzioni fornite dai Carabinieri la morte del 37enne Emanuele Fadani, del 1972 sarebbe stata provocata da un diverbio con alcuni italiani di etnia rom
L’operazione “Nomadi” coordinata dai Carabinieri del Ros ha portato all’arresto di diversi appartenenti del clan Di Rocco e al sequestro di terreni, ville, appartamenti, auto di lusso, conti bancari, attività commerciali su cui venivano investiti i proventi derivanti da un vasto giro di usura e di traffico di stupefacenti.
La Provincia e la Casa Circondariale di Teramo hanno organizzato al Melting Point martedì 16 novembre un dibattito rivolto ai cittadini, agli operatori sociali e alle stesse famiglie Rom
Parla il legale del rom che con il suo furgone ha ucciso quattro giovani appignanesi lo scorso 23 aprile. «E’ massacrato psicologicamente».
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