palazzo di giustizia
Sei anni di carcere e 40 mila euro di multa, nascondeva eroina nel retto
Processato il giovane algerino arrestato il 20 agosto scorso dalla Polizia di San Benedetto
Processato il giovane algerino arrestato il 20 agosto scorso dalla Polizia di San Benedetto
Il 16 di settembre 2009 tentarono di scassinare l’ufficio postale di Porto d'Ascoli in piazza Setti Carrarro. Arrestati, sono arrivate le sentenze: 6 mesi di reclusione per il martinsicurese Antonio B., mentre il sambenedettese Danilo D. è stato riconosciuto incapace di intendere e di volere.
Nel 2003 si divise dalla moglie e certo che la vita riservasse solo piacevole libertà continuava ad ignorare le necessità della famiglia negandole, di fatto, il mantenimento. Oggi in tribunale si scoprono le carte in tavola: deve pagare tutto ciò che ha ignorato per sei anni
Si presentava con una qualifica professionale impropria con l’intento di vendere macchinari medicali curativi, fino a quando il miracoloso strumento fu quasi letale per un uomo già affetto da patologie gravi e la vicenda fini in tribunale.
Processato un imprenditore del settore ittico sambenedettese che nel dicembre del 2008 subì un controllo che rilevò una cattiva qualità del prodotto
Una valigetta contenente i preziosi, un computer e una stampante rubati in una frazione di secondo. La vicenda del rappresentante che fu rapinato in pieno centro di San Benedetto approda a Palazzo di Giustizia
Qualcuno chiamava con la propria scheda telefonica da cellulari rubati ed è per questo che il giudice lo ha ritenuto colpevole. L’altro invece "prese in prestito" un motorino a Porto d’Ascoli senza chiedere a nessuno l’autorizzazione e anche per lui c'è stata sentenza di condanna.
Cinque presunti rapinatori d’appartamento, una automobile celestina, molte foto e tante discordanze da vagliare. La lunga vicenda risalente al 2004 non trova una conclusione giudiziaria e mentre il Pm Nardini richiede la condanna e la chiusura del caso, la difesa solleva lo scrupolo del giudice Filippello che rinvia il giudizio
Si aggiungono tasselli importanti alla storia del quarantenne sambenedettese accusato di molestie ai danni della famiglia con presunti atti di violenza e minacce di morte. La probabile ragione sembrerebbe rinchiusa in una quota ereditaria di poco conto ma voluta a tutti i costi.
La magistratura indaga sulle vicende che spinsero un sambendettese nel compiere atti di violenza nei confronti della famiglia. Nonostante le numerose denunce, questa storia oggi non sembra trovare una fine. «Iniziò con le botte, poi le seguirono le intimidazioni a sfondo omicida ed ora non teme nessuno nemmeno la giustizia». I familiari reclamano una tutela.
Processati per direttissima i due giovani bloccati mercoledì scorso per la tentata rapina ai danni dell’ufficio postale a Porto d’Ascoli, ma la sentenza definitiva arriverà solo dopo la perizia psicofisica di uno degli imputati.