
SAN BENEDETTO – Continuano ad arrivare in redazione segnalazioni e fotografie che documentano situazioni di degrado e sporcizia nei pressi del quartiere Ponterotto. Le pubblichiamo perché riflettono un problema reale, che non riguarda solo questa zona ma diversi quartieri della città, come testimoniato anche nella nostra sezione Cronaca.
Le segnalazioni sono legittime e meritano attenzione. Tuttavia, diversamente da quanto avviene in altre aree, dove le proteste vengono indirizzate agli enti preposti alla pulizia urbana, nel caso del Ponterotto si tende – anche se in modo implicito – ad attribuire la responsabilità alla vicina sede della Caritas.
Un’associazione che, fino a prova contraria, svolge un’importante funzione sociale: accoglie e sostiene persone in difficoltà, offrendo in molti casi un aiuto essenziale alla sopravvivenza. Dare la colpa alla Caritas per i rifiuti presenti nei dintorni è come accusare il titolare di un ristorante per ciò che accade fuori dal locale: se qualcuno sporca lo spazio pubblico, la responsabilità è di chi lo fa, non di chi lavora o opera nei pressi.
Il controllo su ciò che avviene all’interno delle strutture compete ovviamente agli enti preposti, ma quello che accade all’esterno è compito di altri. Da quanto ci risulta, la stessa Caritas condanna con fermezza questi episodi e invita i propri ospiti al rispetto dell’ambiente. Non solo: è anche disponibile ad allontanare chi, tra gli accolti, dovesse rendersi responsabile di comportamenti scorretti, purché segnalato in modo chiaro e con nome ai responsabili.
Per questo riteniamo profondamente sbagliato attribuire alla Caritas la causa dei disagi o, peggio, proporne lo spostamento. Come già detto in passato, è evidente che strutture di questo tipo non possano essere isolate o relegate lontano dai centri abitati: perderebbero gran parte della loro efficacia sociale.
Il problema, dunque, va certamente affrontato – e risolto – da chi di dovere, ma con lucidità e senso di responsabilità. Nel quartiere Ponterotto come in ogni altra parte della città.
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