SAN BENEDETTO – Il Consiglio Comunale, convocato nella mattinata del 24 maggio, aperto agli interventi dei cittadini, ha come unico punto del giorno la trattazione del progetto di adeguamento tecnico funzionale del porto cittadino – vasca di colmata per sedimenti di dragaggi.

Presenta il progetto l’architetto Giantomassi.

Interviene  Pier Giorgio Giorgi, responsabile del gruppo di lavoro pesca del PD Marche.

“San Benedetto ha conosciuto i fasti della pesca oceanica. Proprio il settore è in crisi a causa del riscaldamento delle acque, e dell’aumento del prezzo dei carburanti. Il nostro porto è fermo agli anni ’60, quando si è valutata la necessità di un terzo braccio. Bisogna opporsi alla nuova Cassa di Colmata che  sarà una discarica per gli altri porti.”

L’intervento in video della consigliera Annalisa Marchegiani (gruppo misto)

Interviene la consigliera Aurora Bottiglieri :”Qui si sta presentando il progetto come se il Comune avesse accettato. Ieri è stata la giornata della biodiversità e qui si sta discutendo se costruire una struttura  per raccogliere i detriti  che includono anche quelli di Falconara, con tutti i problemi che ne conseguono”.

Giorgio Fede: “San Benedetto attraverso le scelte sbagliate prese in questi anni sta diventando la discarica dell’Adriatico. Se fossimo un condominio nessuno accetterebbe di prendersi a carico i rifiuti di tutto il palazzo”.

Giorgio De Vecchis: “San Benedetto ha un porto al centro della città che va restituito ai cittadini come era da patti. L’autorità portuale deve agire con urgenza e sanare la situazione, non chiedere una seconda vasca di colmata”.

Pietro Ricci, presidente dell’ Organizzazione di Produttori Marineria Sambenedettese:

Andrea Traini: “Il porto rappresenta l’identità del nostro territorio e non possiamo permetterci di trattarlo con leggerezza”

Fabio Urbinati: “Un progetto come la vasca di colmata è abnorme con una profondità di otto metri, abbiamo un governo nazionale e regionale con una chiara impronta politica, così come la nomina dell’autorità portuale è una governance politica. La proposta può essere una modifica al progetto Pnrr e successivamente avviare la discussione per ridurre la dimensioni spropositate”.

Luciana Barlocci: “La vasca di colmata non è altro che una mega discarica a cui noi dobbiamo dire no. Il consigliere regionale Andrea Assenti nel 2023 annunciava finanziamenti per 18 milioni che avrebbero consentito ad opere importanti per il porto di San Benedetto, peccato che in campagna elettorale non ha annunciato che questi soldi erano per una mega discarica. Del terzo braccio ne sento parlare da quando ero bambina per cui condivido le perplessità di chi mi ha preceduto negli interventi”.

Paolo Canducci: “Ringraziamo e mandiamo un saluto al consigliere Pasquali che oggi non può essere presente ma si è sempre battuto su queste tematiche, gli auguriamo una pronta guarigione”.

Pasqualino Piunti: “Il problema nasce dalla prima vasca di colmata. Dialoghiamo con tutti e facciamo capire che non la vogliamo”.

Stefano Gaetani: “Dopo 15 anni ancora non abbiamo risolto i problemi della prima cassa. Mi auguro che tutto il consiglio sia compatto nel fare un documento unico da mandare a chi rappresenta la nostra città, rispettando la volontà di tutti per non essere più la cenerentola delle Marche”.

L’assessore Lorenzo Vesperini: “Questa è l’occasione per far tirare la testa fuori dalla sabbia a chi in passato ha detto bugie”.

L’assessora Camaioni: “Nel 2025 non si può più sentir parlare di vasche di colmata. Oggi non esistono colori politici ma dobbiamo pensare compatti anche insieme al comune di Grottammare al bene e al futuro del porto”.

A conclusione degli interventi, prende la parola l’architetto Giantommassi: “Qui è stato detto fermamente no alla vasca di colmata, a tutela dei valori ambientali e paesaggistici del nostro territorio.

La chiusura del sindaco Antonio Spazzafumo: “Quando abbiamo preso coscienza che a San Benedetto sarebbe arrivata una cassa di quelle dimensioni siamo rimasti sbalorditi e ci siamo immediatamente mossi per rimandarla indietro. Abbiamo messo il veto e detto no ad una cosa che avrebbe fatto solo danni al nostro porto. A queste storie noi non crediamo più, per cui sono cambiate le interlocuzioni per cambiare iter. Ho chiesto un consiglio aperto perchè queste sono tematiche che coinvolgono tutta la cittadinanza. Non sono qui per mettermi la medaglia di aver evitato la vasca di colmata, dobbiamo lottare e far capire che non vogliamo contentini. La nostra posizione nei confronti dell’autorità portuale è stata nettamente contro a tutto ciò che non è costruttivo e che non ha visione del futuro”.