
MACERATA – Macerata, l’“Acropoli delle Marche”, è la protagonista della puntata realizzata da Luigi Maria Perotti per “Di là dal fiume e tra gli alberi”, la serie documentaria in onda su Rai 5 e Rai 3.
In questo nuovo episodio di Di là dal fiume e tra gli alberi, l’autore torna nel luogo dove ha studiato, sognato e imparato a perdersi. Venticinque anni dopo, scopre una Macerata inedita, fatta di silenzi eloquenti, gesti semplici e voci potenti.
Il viaggio si apre con la figura monumentale di Padre Matteo Ricci, raccontato con passione da Giovanni Battista Sun, primo sacerdote cinese della città. Con lui, inizia un pellegrinaggio laico nei luoghi del sapere, della memoria e del dissenso. Alfonso Giuliano, libero pensatore e personaggio virale della rete, incarna lo spirito disincantato della città. Mentre il poeta Filippo Davoli restituisce alla parola il suo potere salvifico, Andrea Petinari, giovane creator, provoca riflessioni su memoria e visibilità. Alessandra Perini, giornalista, accompagna la narrazione nei suoi passaggi più dolorosi, come il ricordo dei fatti legati a Luca Traini che sconvolsero la città
Il teatro diventa spazio di resistenza con Andrea Fazzini e Meri Bracalente del Teatro Rebis, con il racconto di come abbiano trasformato quel trauma in rito scenico per metabolizzare quanto accaduto.
Nel tempio della lirica, lo Sferisterio, Pietro Molini non ha mai perso uno spettacolo. Il teatro, per lui, è casa e altare. Eppure, dove oggi si canta Verdi, un tempo si giocava al pallone col bracciale. A Treia, Raffaele Pierucci, Leonardo Piermattei e Leonardo Montefusco custodiscono con orgoglio questo sport dimenticato.
A Montecosaro, tra le mura del suo castello, Paolo Marinozzi ha creato il Cinema a Pennello, museo dedicato all’arte del manifesto cinematografico. Il viaggio prosegue Gianfranco Borgani, avvocato-esploratore, fino al Montelago Celtic festival, dove Michele Serafini tiene vivo un evento capace di richiamare migliaia di persone da tutta Europa.
Il cinema marchigiano ha oggi una voce precisa, quella di Damiano Giacomelli, regista del noir “Castelrotto”, emblema di un nuovo modo di raccontare la provincia. Il racconto si fa ancora più intimo con Guido Picchio, fotoreporter, fondatore di “Cronache Maceratesi”, e Andrea Angeli, ex funzionario ONU, che condivide storie di guerra e diplomazia.
L’arte dell’illustrazione trova casa ad Ars in Fabula, eccellenza diretta da Michela Avi, dove il disegno diventa lingua necessaria. Accanto a lei, Gianna Angelini, allieva del semiologo Janos Petofi, ci ricorda che ogni segno ha senso solo nel suo contesto.
Stefano Di Pietro, imprenditore, e Giorgio Cipolletta, poeta, incarnano due anime della città: quella pragmatica e quella filosofica.
Domenico Guzzini e Alessandro Carlorosi, di “Paesaggio Eccellenza”, ci raccontano come il tessuto imprenditoriale marchigiano, racconti la vera essenza di queste terre, che nonostante la bellezza dei luoghi, la cultura e le opportunità, soffrono lo spopolamento.
Silvia Amicucci, apicoltrice, ritrova un senso profondo e faticoso del lavoro. E nella spiritualità, Davide Tisato, rettore del seminario “Redemptoris Mater”, racconta la il Cammino Neocatecumenale, nato dalla visione del pittore spagnolo Kiko Arguello, che definì Macerata “una nuova Betlemme”.
Macerata, con poco più di 40.000 abitanti e un cuore medievale abitato quasi solo da studenti, appare come una città che si lascia sottrarre: generosa da farsi anonima, dove tutti prendono qualcosa e pochi si voltano a dire grazie. In questo episodio, quel grazie arriva. E si fa racconto, memoria, poesia.
Hanno partecipato al documentario: Giovanni Battista Sun, Alfonso Giuliano, Filippo Davoli, Andrea Petinari, Alessandra Perini, Andrea Fazzini, Meri Bracalente, Lorenzo Longhi, Fabiana Ruiz Diaz, Daniela Perroni, Pietro Molini, Raffaele Pierucci, Leonardo Piermattei, Leonardo Montefusco, Paolo Marinozzi, Gianfranco Borgani, Michele Serafini, Damiano Giacomelli, Guido Picchio, Andrea Angeli, Michela Avi, Gianna Angelini, Stefano Di Pietro, Giorgio Cipolletta, Adrian Bravi, Domenico Guzzini, Alessandro Carlorosi, Silvia Amicucci, Davide Tisato.
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