SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nell’ambito della rassegna “Incontri con l’autore”, a cura dell’associazione “I luoghi della scrittura” con la libreria “Libri ed eventi” e con il patrocinio e il sostegno dell’amministrazione comunale, è in programma un nuovo incontro sabato 1 febbraio, alle ore 18, presso l’Auditorium comunale “Tebaldini” di San Benedetto, dove Giuliano Turone presenterà il libro “Crimini inconfessabili” (ed. Fuoriscena). Dialogherà con l’autore l’avvocato Silvio Venieri.

Giudice emerito della Corte di cassazione e docente di Tecniche dell’investigazione all’Università Cattolica di Milano, Giuliano Turone è stato il giudice istruttore che, prima di occuparsi delle inchieste su Michele Sindona e sulla Loggia P2, ha indagato sulla presenza di Cosa nostra a Milano negli anni Settanta, arrivando all’incriminazione del capomafia di allora, Luciano Liggio, e negli anni Novanta ha fatto parte del primo staff di magistrati della Procura nazionale antimafia. Ha collaborato con il Consiglio d’Europa per la redazione della convenzione di Strasburgo del 1990 sul riciclaggio e con le Nazioni Unite, svolgendo attività di pubblico ministero presso il Tribunale penale internazionale dell’Aja per l’ex Jugoslavia e contribuendo alla redazione dell’Oxford University Press Commentary sullo statuto della Corte penale internazionale (2002). Tra i suoi libri: “Il caffè di Sindona” (con G. Simoni, Garzanti 2009), “Il caso Battisti” (Garzanti 2013), “Il delitto di associazione mafiosa” (Giuffrè 2015), “Il boss. Luciano Liggio” (con A. Beccaria, Castelvecchi 2018), “Italia occulta” (Chiarelettere 2019).

“Crimini inconfessabili” è il suo lavoro definitivo sul potere invisibile che ha governato l’Italia repubblicana, contagiando fortemente anche il presente. Il libro attraversa i fatti efferati del ventennio 1973-93 nella cornice di una considerazione forte e solida, quella secondo cui il nostro è stato un Paese a sovranità ostinatamente limitata, attraverso una strategia della tensione di matrice atlantica che ha operato con il sistema di potere occulto della P2 e con la complicità delle mafie e dell’estremismo di destra. Il racconto parte da un episodio preciso, il mancato omicidio di Enrico Berlinguer a Sofia nel 1973, per poi ripercorrere la vicenda del sequestro e dell’uccisione di Aldo Moro, i delitti Piersanti Mattarella ed Emanuele Basile, fino alla “svolta criminale autarchica“, che si afferma con potenza dopo la caduta del Muro di Berlino, ma che affila le armi nel tragico attentato al Rapido 904, il treno di Natale, il 23 dicembre 1984. Un libro importante, un testo di riferimento che ha anche l’ambizione di arrivare a chi quegli anni non li ha vissuti direttamente ma ne vive oggi le conseguenze. Una storia con cui la classe politica non riesce a fare davvero apertamente i conti, mentre lo dovrebbe, se non alla democrazia, almeno alle vittime.

la locandina dell’evento del 1 febbraio