SAN BENEDETTO – Lunedì 20 gennaio, per Sentinelle contro la violenza, si è tenuta a San Benedetto, la tavola rotonda promossa da Confartigianato Imprese Macerata- Ascoli Piceno-Fermo, con il patrocinio del Comune e dell’Ast Ascoli Piceno, ha visto la presenza anche di un nutrito gruppo di studenti, provenienti dall’IIS Guastaferro e dalla Spem Formazione- Scuola di Estetica.

Natascia Troli, Vicepresidente di Confartigianato Imprese MC-AP-FM,  ha dichiarato: “Diffondere la consapevolezza che noi donne abbiamo il diritto di parlare e il dovere di non sentirci mai vittime. La violenza non è mai giustificata e non può essere tollerata e quello che è successo un mese fa ad Emanuela Massicci ci deve far pensare che nessun territorio è un’isola felice. La nostra Associazione vuole dare a tutta la popolazione gli strumenti utili per riconoscere la violenza e dare voce al silenzio. Coinvolgendo anche i giovanissimi, come stiamo facendo oggi”.

Andrea Rilli, Vicepresidente interprovinciale Acconciatori di Confartigianato, e Rosetta Buldorini, Presidente interprovinciale e regionale Estetiste, hanno portato l’esperienza della categoria, ricordando come gli imprenditori sono presenti e “pronti a collaborare, ascoltare e mettere in campo la propria professionalità”.

Alla presenza di Laura Camaioni, Assessore alle Attività Produttive del Comune di San Benedetto del Tronto e di Lia Sebastiani, Assessore alle Politiche Culturali e Pari Opportunità il Prefetto, Sante Copponi, ha parlato di “emergenza sociale e di sicurezza. Ci sono tante utili riunioni e convegni, ma non basta parlarne. Occorre fare e impegnarsi con azioni di contrasto”. Il Prefetto ha così ricordato il protocollo siglato su molestie e violenza nei luoghi di lavoro e il protocollo Rete Donna. “Insieme – ha detto- possiamo monitorare i rischi e intercettare situazioni di difficoltà alle prime avvisaglie”.

Il Primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale di San Benedetto, Giuseppina Petrelli, ha dichiarato: “Dati allarmanti, se consideriamo che c’è ancora tanto sommerso”, ricordando che “il 90% delle donne che ha subìto violenza si presenta al pronto soccorso” ed entrando nel vivo delle procedure di accoglienza.

La violenza avviene principalmente tra le mura domestiche, ben 38 i casi nel 2024. Il primario ha poi aggiunto: “Aumentano i casi, aumentano anche i segnali negativi, perché vediamo un maggior numero di violenze tra i giovani, con azioni più efferate. Tutte le istituzioni devono allora trovare la forza di agire assieme, perché la parità di genere è uno dei diritti fondamentali”.

Ad intervenire successivamente è stato Francesco Tessitore, Capitano dell’Arma dei Carabinieri di San Benedetto, raccontando ai ragazzi una storia particolarmente significativa e toccante, puntando sull’importanza del termine sentinella: “Ognuno di noi dovrebbe infatti sentirsi sentinella di legalità e fare la sua parte senza tirarsi indietro: solamente un lavoro di sinergia può squarciare il velo” ha spiegato ai presenti.

Marina Marziale, Dirigente dell’Istituto A. Guastaferro, ha parlato del ruolo della scuola nell’osservazione di situazioni, ma anche della formazione come spazio di prevenzione e di crescita dei giovanissimi.

“I professionisti del benessere – ha aggiunto Maria Rita Bartolomei, antropologa giuridica – si interessano della cura della persona, quindi riescono a captare segnali di disagio di donne, ma anche di uomini. Più si è competenti, più si riescono a percepire queste situazioni e a segnalarle”. Bartolomei ha spiegato proprio l’importanza della formazione per far emergere il grande sommerso, perché “molte donne non sono consapevoli della tutela giuridica e non sanno che certi comportamenti sono abusanti”.

Laura Gaspari e Simona Annunzi, Coordinatrice e Psicologa del Centro Antiviolenza Donna Con Te hanno portato l’esperienza di questa realtà e dell’importanza della diffusione della presenza di questi luoghi, interamente dedicati alle donne vittime di violenza. Ambienti gratuiti, sicuri e riservati.

Paolo Chiappini, Coordinatore SPSAL AST, ha concluso l’evento con un focus sulla prevenzione nei luoghi di lavoro ricordando: “La prevenzione è a carico del datore, colui che deve rendere un ambiente sicuro, vivibile e prevenire atteggiamenti di prevaricazione”.