GROTTAMMARE – Segue, nel virgolettato, la nota stampa del gruppo Grottammare C’è in merito alla posizione presa con rispetto al Bilancio di Previsione 2025.

 

“Durante il Consiglio Comunale, Marco Sprecacè, capogruppo di Grottammare C’è, ha espresso una ferma opposizione al Bilancio di Previsione 2025 presentato dall’Amministrazione comunale.Un bilancio che manca di rispetto ai cittadini”.

Nel suo intervento, Sprecacè ha evidenziato come i documenti relativi al Bilancio siano stati consegnati con poco anticipo, ostacolando una valutazione approfondita e responsabile da parte dei consiglieri. “Il Bilancio comunale – ha dichiarato – non è una formalità, ma lo strumento con cui si definiscono le priorità della città. Trattarlo con superficialità è una mancanza di rispetto verso i cittadini di Grottammare, che meritano trasparenza e serietà”.

Critiche alla gestione amministrativa. Secondo il capogruppo di Grottammare C’è, il bilancio presentato riflette l’assenza di una visione strategica da parte dell’Amministrazione, che continua a “navigare a vista”, senza affrontare i problemi strutturali del territorio. Sprecacè ha evidenziato numerose criticità:

Servizi in calo:
“La qualità dei servizi pubblici sta peggiorando. E il totale disinteresse dimostrato dall’Amministrazione in vicende cruciali come quella dell’assegnazione dell’appalto dell’ASP Pelagallo è l’esempio più lampante. Sebbene ci siano state forti polemiche sulla sconfitta della storica cooperativa La Picena, in favore di una nuova società piemontese, il sindaco non ha ritenuto opportuno informare il Consiglio comunale né entrare nel merito della questione.

Eppure si paventano aumenti delle rette e ulteriori difficoltà socio-economiche per molti ospiti della struttura e per le rispettive famiglie. Gli anziani sono le nostre radici, e ognuno di noi dovrebbe preservare questo grande patrimonio umano. Il silenzio dell’Amministrazione su un tema così delicato è grave e inaccettabile”.

 

Turismo trascurato:
“Il trend degli ultimi anni è negativo. Mentre la Regione Marche e persino la vicina Cupra Marittima registrano una crescita in termini di affluenza, Grottammare perde posizioni e attrattività. Il settore turistico, che dovrebbe essere la colonna portante della nostra economia, è abbandonato. Questo bilancio non prevede investimenti significativi né piani di rilancio. Senza una strategia efficace, rischiamo di scivolare sempre più indietro, con gravi ricadute sull’intero tessuto economico cittadino”.

Periferie dimenticate:
“Le aree decentrate sono in condizioni critiche: mancano manutenzione, collegamenti e servizi adeguati. Non c’è un piano per integrarli al tessuto cittadino”.

 

Sicurezza sotto i riflettori:
“Dai furti alle aggressioni, i cittadini si sentono sempre più insicuri. La situazione è culminata in un gravissimo episodio segnalato proprio lo scorso 26 dicembre, quando sono stato informato di un pesante atto vandalico presso la scuola Giuseppe Speranza. Intere classi sono state distrutte e imbrattate con estintori, mentre porte e infissi sono stati gravemente danneggiati. Ho prontamente girato la segnalazione al sindaco Rocchi, ma è inaccettabile che simili episodi continuino a verificarsi senza un piano concreto per rafforzare la sicurezza”.

Strade e segnaletica fatiscenti:
“Le strade cittadine sono in condizioni disastrose. Servirebbe un piano di manutenzione programmatica per garantire sicurezza e ottenere fondi statali o regionali. Ma manca la volontà politica di agire”.

 

“Un bilancio vuoto, che non risponde alle esigenze della città”. Sprecacè ha concluso il suo intervento affermando che il Bilancio 2025 non rispecchia né la visione del suo gruppo né le reali necessità di Grottammare: “Serve una svolta: un’Amministrazione capace di investire in infrastrutture, sicurezza e innovazione, che non dimentichi le periferie e rilanci il turismo. Questo bilancio, invece, è un documento vuoto, privo di idee e incapace di affrontare le sfide che ci attendono”.

Il gruppo consiliare Grottammare C’è ha quindi votato convintamente contro il Bilancio, attribuendo la responsabilità della situazione a chi ha dimostrato, ancora una volta, di non essere all’altezza del proprio mandato.