SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  È andata in scena, martedì 19 novembre, con replica mercoledì 20 novembre, al teatro Concordia di San Benedetto, la celebre commedia di William Shakespeare “Molto rumore per nulla”, secondo appuntamento della nuova stagione teatrale promossa dal comune e dall’Amat con il contributo della Regione Marche e del MiC e con il sostegno di BiM Tronto.

Una commedia apparentemente leggera, che stappa sorrisi e desta ilarità, ma attraverso cui vengono veicolati messaggi importanti che ne sottolineano l’universalità’: la reticenza al matrimonio, associato a una mancanza di libertà, il potere negativo della calunnia, le false apparenze, il labile confine tra verità e menzogna, le diverse interpretazioni di una stessa realtà, le disparità tra uomo e donna, la forza del linguaggio, capace spesso di condizionare comportamenti e atteggiamenti fino quasi ad alimentare sentimenti inesistenti.

Tra scambi verbali e di persona, fraintendimenti e allusioni, intrighi, battibecchi, giochi di parole e metafore, i protagonisti, Benedetto e Beatrice, interpretati da Lodo Guenzi e Sara Putignano, finiscono, spinti da condizionamenti e istigazioni esterne, per trasformare in amore quel sentimento di apparente insofferenza reciproca che li lega; parallelamente alla loro storia d’amore, si dipana anche la vicenda amorosa di Ero e Claudio, contrastata dall’invidia e dall’avidità umana.

L’allestimento, pur non avendo tolto nulla al senso profondo della pièce shakespeariana, ne ha tuttavia snaturato il sapore e l’atmosfera originaria, inserendo elementi come il bar, la musica e le performance da discoteca, le canzoni alla chitarra e, soprattutto, abiti moderni e ben lontani dal periodo storico in cui l’opera è ambientata. La scelta, per quanto originale e fuori da certi schemi, se da un lato ne sottolinea, appunto, l’universalità, dall’altro, però, la svincola proprio da quell’ambientazione storica, sociale e culturale che contribuiva a renderla innovativa e precorritrice dei tempi, restituendoci un’opera meno peculiare e riconoscibile agli occhi dello spettatore.

Comicità e ironia, che pur giocano un ruolo fondamentale nella pièce, sembrano, però, dominare su quell’aspetto tragicomico che ben caratterizza tutta l’opera shakespeariana a tal punto che anche i momenti più tragici e seri sembrano velati da quella stessa patina di comicità che avvolge la maggior parte della commedia, affidata a un’interpretazione comunque snella, vivace e carica di verve.

Una messa in scena briosa, che diverte e non annoia, ma che non può non lasciare perplesso un pubblico che si aspetta di entrare nella Messina di fine ‘500, mentre si trova catapultato in un contesto che sembra piuttosto rievocare a tratti un video di Lady Gaga, a tratti un film di appena mezzo secolo fa.

Molto rumore per nulla Concordia

Molto rumore per nulla Concordia

Molto rumore per nulla Concordia