SAN BENEDETTO – Torniamo sull’argomento ‘ospedali piceni’ dopo che, più volte su queste pagine, il dottor Claudio Maffei ha evidenziato problematiche che mettono in evidenza il grave errore commesso dai cittadini di San Benedetto, in particolare quando non hanno accettato la costruzione di un nuovo ospedale di Primo Livello a circa 12 chilometri di super strada dalla costa.
Un errore che tutta la costa sta pagando caro, visto che il “Madonna del Soccorso” continua la sua lenta discesa verso il nulla o al massimo verso un ospedale di base che, secondo Pasqualino Piunti e altri politici sambenedettesi, doveva diventarlo l’ascolano “Mazzoni”. Nel frattempo il nosocomio della provincia si avvia a diventare ospedale di Primo Livello (seppur ancora con alcune pecche) e anche clinica universitaria. Stavolta a circa 30 chilometri ma anche di più dalla costa picena.
Il minimo che i politici sambenedettesi possono e devono fare adesso è quello di pentirsi per l’errore e provare a rimediare, anche se pare che oramai il dado è tratto e che San Benedetto in primis resta ulteriormente penalizzata. Oltre tutto con l’aiuto di sambenedettesi, uno su tutti, che in Regione convivono con un abbondante apparato ascolano. La realtà è questa e Urbinati, nella nostra intervista, la ricorda in modo lucido, utile e costruttivo.
Da non dimenticare anche che quel rifiuto si concretizzò con l’aiuto, anche se molti si stanno pentendo, di quei 2000 cittadini sambenedettesi che, convocati dal dottor Baiocchi, sfilarono per ottenere un ospedale di Primo Livello… più lontano dalla costa. Un harakiri che passerà ‘tragicamente’ alla storia.
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