SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è aperta con grande affluenza di pubblico, giovedì 31 ottobre, con replica venerdì 1 novembre, la nuova stagione del teatro Concordia di San Benedetto del Tronto, promossa dal comune con l’AMAT e realizzata con il contributo della Regione Marche e del MiC.
Ad inaugurarla Lucrezia Lante della Rovere e Arcangelo Iannace con “Non si fa così” di Audrey Schebat, per la regia di Francesco Zecca. Un testo di per sé forte e accattivante che ha mostrato al pubblico tutta la sua efficacia e coerenza grazie alla coinvolgente e abile interpretazione dei due protagonisti, in grado da soli di tenere la scena e di portare avanti dall’inizio alla fine l’intera pièce, in cui momenti di tensione si sono alternati a situazioni comiche, creando un sottile equilibrio tra drammaticità e umorismo.
L’intera vicenda, che si svolge tutta nella cucina di casa di Giulio e Francesca, parte, infatti, da un gesto estremo e, in quanto tale, tragico, ma, nel corso dell’intera notte in cui la coppia parla, si confronta e fa il punto sulla propria vita matrimoniale, oltre che personale, quello stesso gesto diventa un pretesto attraverso il quale entrambi si confessano l’un l’altro i propri dubbi, desideri, rimpianti, fallimenti e insoddisfazioni, nonostante i successi ottenuti. Giulio è, infatti, uno psicanalista affermato e Francesca una pianista di fama mondiale, ma, ciò nonostante, la loro vita, che sembrava all’apparenza serena e soddisfacente, si sgretola a poco a poco attraverso i loro racconti e, nonostante Giulio desista dal commettere il suicidio che si apprestava a fare quando la moglie, rientrando a casa dal suo viaggio di lavoro prima del previsto, lo sorprende, continua tuttavia a interrogarsi fino alla fine sulle scelte fatte e su quello a cui certe scelte hanno condotto sia lui che la sua compagna di vita.
Attraverso un percorso a ostacoli, dunque, fatto di risa, pianto, ansia, turbamento, rabbia, amarezza, paura, delusione e aspettative, i due protagonisti giungono a una sorta di compromesso finale, in cui la speranza di una nuova vita lontano da quella routine che sembra uccidere ogni rapporto e infrangere ogni sogno offre finalmente un nuovo e buon motivo per ricominciare a vivere con rinnovata determinazione.
Una pièce che diverte e, al tempo stesso, fa riflettere sui piccoli e grandi drammi della nostra esistenza, su ciò che diamo per scontato e che, di fatto, non lo è e su ciò che forse avremmo dovuto fare ma che, per tanti motivi, non abbiamo fatto. Un’interpretazione snella e convincente che è riuscita a catturare l’attenzione del pubblico divertendo ed emozionando.
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