SAN BENEDETTO – Ma dove vivo? Da 50 anni a Grottammare, ma sono sambenedettese da quattro secoli.

Dire che mi vergogno di esserlo in questo momento mi pare opportuno e spiego perché. Gli ‘urlatori’ di ieri in piazza Giorgini (pieno centro zeppo di turisti ma non so se in questo caso è stato un bene) che hanno rivolto parole oltremodo offensive contro il primo cittadino (ma poteva essere chiunque) non hanno reso un bel servizio alla nostra comunitá. E purtroppo in nome di una gloriosa squadra di calcio della quale tutta l’Italia calcistica è innamorata per la sua storia, che definirei unica.

Gli ‘urlatori’ , fino a prova contraria, sono gli stessi che la scorsa estate appesero offensivi striscioni in zona porto, in linea d’aria con lo storico pontino lungo, anch’esso molto legato alla nostra storia sportiva e al “Ballarin” in particolare. Uno striscione assurdo riguardava il sottoscritto per cui esposi due denunce. E anche per il vergognoso gesto di aver gettato (durante una notte di aprile) sterco addosso alla serranda della nostra sede. Che sia la sede di un giornale rende ancor piú grave la vigliaccheria degli autori. Purtroppo ancora senza alcun riscontro da parte delle Forze dell’Ordine.  Forze dell’Ordine, peró, che ieri erano presenti sicuramente in piazza Giorgini e che, come mi è stato detto dai principali responsabili della Questura, non hanno messo nel cassetto le mie ‘proteste’ formali e le altre arrivate a voce in via Francesco Crispi.

Al di lá di una solidarietá generale (quasi!) che piú scontata non si puó (magari per qualcuno no!) mi sento di fare alcune riflessioni. Riflessioni che vanno distinte con l’aspetto prettamente calcistico per il quale ritengo di essere uno dei primi tifosi. Se non altro per l’etá e per il mio passato famigliare. Con la distinzione che spesso e volentieri i risultati non vanno a braccetto con il comportamento della societá. Due esempi: promozione dalla C2 alla C1 con Venturato, promozione in serie C con Pignotti.

Detto questo, nel mio ultimo DisAppunto sulla Sambenedettese, ho espresso i motivi per cui la mia redazione non ripone grande fiducia nella societá attuale; li rielenco:

1-Spiegazione assurda alla decisione di usare il marchio della Sambenedettese a scopo di lucro con una societá privata, i cui titolari sono il presidente Massi e suo fratello. Di solito le entrate e le uscite sono a capo della societá stessa. Agli “urlatori” sta bene? Fatti loro.

2-L’ex sponsor di maglia della squadra, Luigi Rapullino, accusato di non corrispondere nei tempi giusti la cifra pattuita, in una nostra trasmissione smentí la cosa e chiese al presidente Massi di dimostrarlo. A chi altro doveva chiederlo sennó? Risposta e solidarietá uguali a zero.

3-Grande mancanza di rispetto nei riguardi del nostro giornale. Rifiuto totale a dare risposte alle domande di Riviera Oggi. Senza una motivazione vera che stiamo ancora aspettando.

4-Mai un cenno di solidarietá, da parte del primo dirigente rossoblu, a nessuna delle tante ed evidenti offese a persone e cose da parte di certa tifoseria. Perché? Una stranezza sicuramente.

5-L’ultima ‘occasione’ ieri nel centro di San Benedetto, con frasi che stanno contribuendo all’imbarbarimento della nostra cittá ma anche di tutto il territorio. Per come conoscevo il presidente Ferruccio Zoboletti, di fronte ad un fatto del genere avrebbe chiuso la festa e invitato i calciatori a lasciare il palco.

Non basta? A Riviera oggi è sufficiente per continuare a dire che questa societá per i suddetti motivi non la convince. Dopo gli ultimi fatti ancora meno. Alla squadra che domenica inizia l’attivita agonistica l’augurio di una stagione piena di vittorie.