GROTTAMMARE – Per gli habitué della manifestazione, questa edizione 2024 è stata dettata certamente dalla novità e dall’onda travolgente di un recente, ma solo in Italia, genere comico: lo stand up comedy.

La vera novità è stata quella di confinare il concorso di comici nella seconda serata, limitandosi quindi ad una breve presentazione dei concorrenti. Questo ha dato ampia libertà alla stand up di scagliarsi sulla folla come una tempesta, senza risparmiare un colpo. Legati spesso dal filo conduttore del politically incorrectgli artisti sul palco hanno sviscerato i temi più profondi, anche i più sacri, destrutturandoli senza la paura di ripercussioni morali; persino sindaco e assessori, durante le premiazioni, sembrava tremassero all’idea di essere bersaglio di questo gruppo di comici “senza pietà”.

Accompagnata dalla band, la presentatrice, l’effervescente Arianna Porcelli Sofonov apre la serata presentando il primo ospite, il vincitore della scorsa edizione Federico Sanfrancesco, che si cimenta nei temi solitamente più ostici per i giovani in cerca di lavoro e di speranze.

Subito dopo, arriva la presentazione dei 6 comici del concorso: Alessandro Liotino, Bromance, Cinzia Brugnola, Nicola Iannarelli, Denise Giammusso, Emanuele Campasano. 

Dopodiché si entra nel vivo di Cabaret Amore Mio, il momento della sfilata di comici, con un crescendo di satira e cinismo da spettinare gli ospiti fino all’ultima fila.

Si parte un po’ più soft con il vincitore di Italia’s Got Talent Francesco Ariello, nei panni di un genitore e un compagno maldestro, eterno peter pan con lo scopo di farsi mantenere in vecchiaia dalla propria figlia.

La serata entra nel vivo con il vulcano Martina Catuzzi. La comica parmigiana, fingendo di criticare il banale modo di fare comicità sfruttando i difetti fisici, arriva proprio a fare questo, ma con una spinta e un realismo unici. Passa dai difetti corporei, all’anzianità finendo con l’omosessualità; un fiume in piena.

Si esce momentaneamente dalla stand up per dare spazio a uno dei fenomeni youtube del doppiaggio più innovativi degli ultimi anni, sbarcato poi anche in tv e negli spettacoli in tutta italia: Fabio Celenza. Vengono infatti proiettati sullo schermo i suoi video: interviste di personaggi stranieri, doppiati dal vivo con un italiano assurdo, ma che magicamente riesce a farlo andare in sincronia perfetta con il labiale dei personaggi.

Ritorno alla stand up comedy con Daniele Fabbri, che distrugge ma al contempo sfotte tutti i luoghi comuni sull’età che avanza, deviando infine sulla politica e sull’assurdità degli estremismi.

La serata raggiunge il culmine all’ingresso di Giorgio Montanini, premiato da uno spaesato assessore Lorenzo Rossi, che ha dovuto fare i conti con la naturale e supercinica ironia del comico fermano.

Montanini si imbatte in vero e proprio atto dissacratorio, destrutturando in maniera netta la retorica diffusa su San Francesco D’Assisi, lasciandosi però comprendere anche dalla folla meno avvezza a questo tipo di comicità.

Un’altra comica sale sul palco, la romana Chiara Becchimanzi, con i suoi paradossali confronti tra generazioni e esigenze delle varie età anagrafiche.

Infine, l’ultima bomba sulla platea viene lanciata da Francesco De Carlo. Un’analisi sul vero senso di politically correct, non lesinando però colpi a nessuna categoria sociale. Passando da Papa Francesco, arrivando alle commedie all’italiana, intrise di macchiette omosessuali e ricatti coniugali, fino all’erotismo e alle politiche sociali.

La forza dello stand up è proprio quella di raschiare. dai temi che ci sconvolgono maggiormente, quello spesso velo di ipocrisia, sbattendo in faccia quella realtà che in fondo tutti conosciamo ma fingiamo inesorabilmente di non riconoscere, il tutto senza mezzi termini.