Riviera delle Palme – Quando un gioco come il calcio viene rovinato da persone che non possono definirsi né tifosi, né sportivi. Pochissime persone ma rumorose e pericolose per un territorio civile come il nostro. Azioni criminose rischiano di dilagare se non fermate in tempo.

In particolare stavolta quanto sta accadendo in casa della Sambenedettese Calcio. Un esempio semplice ma chiarissimo: in altri tempi quando si perdevano tre partite di fila e e sfumava l’obiettivo, le critiche (ripeto critiche) venivano rivolte ad allenatori, calciatori ma principalmente alla società perché, ovviamente, prima responsabile. Stavolta la colpa si cerca altrove fino a dare ad un giornale libero il ruolo di ‘massacratori’. Perché?

Come sempre ho provato a farmene una ragione: l’atteggiamento della società nei confronti di Riviera Oggi è cambiato (ci sono le prove temporali) quando nella nostra trasmissione “Scienziati del Pallone” del lunedi post derby tra Samb e Porto d’Ascoli condannammo le gravi minacce di pseudo tifosi verso i calciatori della Samb che ebbero il culmine con questo coro “Se giocate vi ammazziamo”. Non ritenemmo civili quelle azioni, niente di più. Chi sbagliò? Noi, i giornali silenti e pilateschi e/o chi istigò le minacce?

Non ho mai condiviso il pensiero di chi ritiene questi atteggiamenti la principale causa di quanto è successo alla Sambenedettese Calcio negli ultimi 35 anni. Devo arrendermi e crederci?

IL FATTO –  Mentre mi trovo a New York (dove risiede il mio terzo figlio), un atto vandalico, intimidatorio, mafioso eccetera, eccetera, si concretizza nel mio territorio. Che si sia verificato nei riguardi del giornale che dirigo è soltanto un optional. Il danno è stato fatto ai cittadini (tutti) perché  all’esterno così viene identificato il luogo nel quale certi fatti si verificano. Vedasi la Sicilia per la Mafia, la Ndrangheta per la Calabria, la Camorra per la Campania e così via.

Non serve altresì tenere nascosto il vergognoso atto da parte di chi ha gettato in piena notte sterco sulla serranda dei quotidiani Riviera Oggi e Piceno Oggi (un grazie doveroso alla Picenambiente per aver immediatamente provveduto alla pulizia) e/o di esporre pubblicamente l’ennesimo striscione offensivo verso due giornalisti e il direttore. Un’intimidazione bella e buona che non può passare inosservata e quindi va giustamente denunciata anche alle Forze dell’Ordine, come sono costretto a fare per il bene del mio territorio.

Specialmente se, chi di dovere (altra stampa e istituzioni) non condannano episodi simili in modo forte e chiaro. Escludo il sindaco Spazzafumo che ci ha immediatamente chiamati per darci la sua solidarietà e la necessaria collaborazione per scoprire i responsabili.  E anche la giornalista Lara Facchini che ha condannato con chiarezza l’attacco vergognoso alla stampa libera: forse perché non è sambenedettese ma di Fano? Spero di no. Chi ha usato il fatto principalmente per fare pura e semplice cronaca lascia il tempo che trova. Purtroppo assistiamo da un bel po’ di tempo ad un’informazione che ha una grande paura di aver coraggio. Pericolosissimo. Non serve, come fa qualcuno, riempirsi la bocca della parola pace o addirittura usarla come proprio stemma se poi nei fatti non si fa niente di concreto per mantenerla.

Nella foto ho messo quello che resta di una delle Torri Gemelle a New York perché ritengo che, chi fa gesti simili, con le ovvie e dovute enormi proporzioni, è complice e vuole la ‘battaglia’ altro che la pace. Stessa cosa per gli assalti alla redazione parigina del Charlie Hebdo. Se non si fa nulla si ripeteranno. Certe azioni, si sa, hanno sempre mandanti oltre che autori (alcuni dei quali poi si ritrovano vittime inconsapevoli). Alle Forze dell’Ordine il compito di scoprire nomi e cognomi.