SAN BENEDETTO – Durante il Question Time del 20 Marzo, in una domanda di attualità a iniziativa del consigliere comunale Giorgio De Vecchis, si chiedeva se l’Amministrazione Comunale ritenesse opportuno costituirsi parte civile nel procedimento penale nei confronti di una dirigente comunale, rinviata a giudizio per peculato, a causa di presunti introiti per un incarico in Picenambiente. In un primo momento, si era pensato di secretare la domanda, in analogia ad altri interventi di De Vecchis in Consiglio Comunale, ma il Consigliere questa volta non aveva chiesto la secretazione in quanto la domanda non era riferita alla persona, ma rivolta all’Amministrazione Comunale . Il Sindaco rispose, che ancora non era stata presa una decisione in merito. La risposta arriva in una nota da parte dell’Amministrazione Comunale nella mattina dell’11 Aprile:
«In merito alla valutazione circa l’opportunità di costituirsi parte civile nel procedimento penale a carico di un dirigente su cui pende l’accusa di peculato, l’Amministrazione Comunale ha valutato tutte le possibile azioni esperibili ritenendo che il processo penale non sia l’unica, e neppure la più idonea, sede per la tutela degli interessi patrimoniali dell’ente.
È emersa la considerazione che le ragioni e gli interessi del Comune di San Benedetto del Tronto possano essere meglio curati tramite azioni esperibili in altre sedi giurisdizionali, nello specifico dinanzi al Giudice Contabile a al Giudice Civile.
Pertanto la Giunta, visti anche i pareri legali richiesti, ha deciso di non esercitare la facoltà di costituzione di parte civile del Comune di San Benedetto del Tronto nel suddetto processo penale e di dare indirizzo al Sindaco e al Segretario Generale, ciascuno per la propria competenza, di valutare ed esercitare le azioni più convenienti e alternative rispetto alla costituzione di parte civile, per conseguire l’obiettivo di tutelare gli interessi dell’Ente»
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