
URBINO- Grande interesse e affluenza di pubblico a Urbino per l’ incontro di apertura dell’ l’11^ edizione del Festival del Giornalismo Culturale, che quest’anno ha per tema la lettura e ha per titolo : “Leggere per *, il futuro del giornalismo nell’era degli schermi”.
Nel corse dell’incontro tenutosi a Palazzo Bonaventura, sede dell’Università degli Studi di Urbino, tante le riflessioni emerse sul se e sul come l’Intelligenza Artificiale migliorerà le nostre vite e sulla distinzione tra il vero e il falso della realtà “creata” dalla IA. Sono intervenuti Giovanni Boccia Artieri e Fabio Giglietto, la giornalista e conduttrice televisiva Barbara Carfagna, il giornalista e direttore di Startupitalia Giampaolo Colletti e la giornalista e CEO Founder di Mirandola Comunicazione Marisandra Lizzi.
“Quello che stiamo vivendo con l’AI è sicuramente una finestra che avrà ricadute sulla nostra vita – ha ricordato Giovanni Boccia Artieri, mentre Barbara Carfagna ha spiegato: “In Giappone si stanno sviluppando robot che integrano intelligenze artificiali generative che provano a comunicare con gli animali basandosi su modalità non linguistiche”, sottolineando anche la necessità di “filtrare la veridicità”; il professor Gaglietto ha aggiunto, inoltre, che occorre “giocare e sperimentare con queste tecnologie. Così si possono capire limiti, opportunità e rischi”. Per Giampaolo Colletti, invece, non si può prescindere da “un percorso di alfabetizzazione nell’uso della tecnologia nei luoghi di lavoro e scolastici”.
Nel pomeriggio, a Palazzo Ducale, si è svolta, inoltre, la presentazione del libro “Cervelli anfibi, orecchie e digitale. Esercizi di lettura futura”, della collana #fgcult, curata da Giovanni Solimine, professore dell’Università La Sapienza di Roma e presidente della Fondazione Bellonci- Premio Strega, che ha evidenziato quanto l’’Intelligenza Artificiale farà fatica a trasmettere l’emozione che gli autori mettono nei libri. Tra gli interventi anche quello di Piero Dorfles, Presidente del Festival del Giornalismo Culturale, che ha parlato, invece, di uno dei rischi che sta correndo la società di oggi: “Quando qualcuno mi manda una faccina con un cuoricino invece di dirmi ‘sono contento’ la lingua italiana si impoverisce ed è quello che si rischia con il passaggio al digitale”.
La prima giornata si è conclusa,infine, nella Sala del Trono di Palazzo Ducale con “Lezioni di paradiso”, dove il direttore del Festival del Giornalismo Culturale, Giorgio Zanchini, ha intervistato l’autrice e conduttrice televisiva Serena Dandini, che ha presentato il suo libro “Cronache dal Paradiso”, affrontando diverse tematiche come la nostalgia del futuro e la felicità che è condivisione. Nel corso della serata si è svolta anche la cerimonia di assegnazione del Premio Fenice CONAI per il giornalismo ambientale giovane, conferito a Eleonora Scuri e Nicola Accardo dalla giuria composta da Fiorella Corrado, Barbara Del Curto, Sonia Filippazzi, Simona Fontana, Lella Mazzoli, Franco Elisei, Alberto Grassani, Francesco Marino e Valter Facciotto.
“Siamo davvero felicissimi di chiudere la seconda edizione del nostro premio giornalistico qui a Urbino in occasione del Festival. Un Festival importantissimo, di cui c’è sempre più bisogno: aiutare il giornalismo a diffondere cultura resta un’operazione fondamentale. E quello della sostenibilità e della tutela ambientale è un ramo importantissimo della nostra cultura: non potevamo pensare a un’occasione migliore per consegnare le nostre Fenici ai due giovani giornalisti vincitori dell’edizione 2023 del nostro premio- ha commentato Alessandro Bizzotto, responsabile delle relazioni con la stampa e i media di CONAI.
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