SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riceviamo e pubblichiamo le osservazioni del Comune riguardo il Piano Socio-sanitario Regionale 2023-2025: il documento non è stato ancora inviato nè in Regione nè ai sindaci perchè si aspetta la risposta della direttrice AST. Di seguito riportiamo le linee di indirizzo del Comune.

“Si propone, per la parte riguardante l’ospedalità pubblica dell’AV5, un modello basato  sull’esperienza vissuta e allo stesso tempo una proposta che risolvera’ tre problemi: 1) Ripristinare presso il ‘Madonna del Soccorso’ un numero congruo di posti letto (almeno 43  quelli progressivamente persi negli anni), servizi, personale medico ed infermieristico. 2) Preparare l’ospedale ad affrontare una possibile fase successiva di questa pandemia, sia una  qualsiasi nuova pandemia. 

3) Razionalizzare servizi e reparti al momento duplicati che incidono anche sulla mancata  disponibilità di personale, attraverso l’applicazione anche di quanto già previsto dalla stessa  AV5. 

Già nel febbraio 2018, con un documento prodotto dalla stessa Direzione dell’AV5, si prendeva  atto che i due ospedali, per ottimizzarne efficienza e costi, avrebbero dovuto svolgere compiti  differenti: 

  • “attività prevalente per l’Ospedale di San Benedetto del Tronto: Emergenza”; “attività prevalente per l’Ospedale di Ascoli Piceno: Specialistica elettiva”; 
  • “le specializzazioni uniche già presenti saranno messe a disposizione di tutta la  popolazione dell’AV5 nel rispetto dei punti 1 e 2”. 

Tuttavia l’uso del termine ‘prevalente’, quantitativamente e qualitativamente indeterminato, non ha  permesso di chiarire con precisione quali attività avrebbero dovuto essere svolte secondo quanto  indicato nei punti 1 e 2, consentendo invece persino scelte logicamente contrarie all’impostazione  di base proposta. 

Leggendo il documento infatti si rileva che: 

nell’ospedale dedicato “prevalentemente” all’Emergenza sono presenti reparti che  hanno una valenza ‘elettiva’ (Cardiologia riabilitativa, Lungodegenza con Geriatria, Hospice) 

nell’ospedale dedicato “prevalentemente” alla Specialistica elettiva sono presenti  reparti con specifica valenza emergenziale (Cardiologia con emodinamica, Radiologia  interventistica per la Neurologia, ecc.).

Nell’elenco dei reparti collegati all’emergenza, occorre distinguere tra quelli che hanno un  maggior carico di lavoro per l’emergenza e quelli del regime programmato. Di seguito  esempi per chiarire meglio il concetto: 

  1. La Neurologia ha la maggior parte dei ricoveri legati all’emergenza: ictus, emorragia  cerebrale, crisi epilettiche, tutti ricoveri immediati. Visto che il reparto di Neurologia  presenta più ipotesi di emergenza è, quindi, necessario avere la radiologia interventistica  nella struttura che si occupa di emergenze; 
  2. Tra i casi di gravi emergenze, oltre all’ictus, vi è l’infarto acuto, pertanto la cardiologia  riabilitativa, unitamente all’UTIC, deve essere collocata nella struttura che si occupa delle  emergenze; 
  3. Il reparto di ortopedia, invece, può prevedere sia casi di emergenza che casi  programmati, pertanto il criterio da utilizzare per la collocazione del reparto deve essere  legato alla quantità dei casi trattati. 

Occorre, infine, precisare che la principale fonte di spreco nelle strutture ospedaliere  consiste nell’eccesso di personale che si manifesta in due situazioni: 

  1. collocazione di maggior personale negli uffici anziché in prima linea; 
  2. eccesso di personale in reparti che hanno carichi di lavoro inferiori rispetto ad altri reparti  con più posti letto e meno personale. 

Esempio: Dati Regione Marche del 2021 

Reparto – Ortopedia  Posti Letto  Ricoveri Ordinari
San Benedetto del Tr.  18  764
Ascoli P.  22  560

 

Appare chiaro pertanto che al fine di discutere in modo appropriato sulle scelte finali occorra sciogliere in via preliminare le contraddizioni organizzative ad oggi persistenti e che hanno  impedito negli anni un razionale sviluppo della Sanità ospedaliera nel nostro territorio.