È possibile vendere un immobile ereditato? La risposta è sì, ma bisogna fare attenzione ad alcune questioni che riguardano questo particolare tipo di compravendita.

Quali sono i documenti e gli atti che devono essere in regola affinché la vendita vada a buon fine? Ci sono tasse e imposte da versare?

Quando si riceve in eredità un immobile, il primo passo a livello giuridico è presentare la dichiarazione di successione entro un anno dal decesso di chi l’ha lasciato in eredità. Questo è un passaggio molto importante, poiché si può vendere una casa ricevuta in successione solo se sono state pagate le imposte a esso relative.

Infatti, è necessario pagare le tasse di successione, che vengono liquidate dall’Agenzia delle Entrate entro il terzo anno dalla dichiarazione di successione, Farlo è semplice: dal 1° gennaio 2018, è possibile farlo telematicamente attraverso il software disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Oltre alla tassa di successione, nel caso di un immobile ricevuto in eredità bisognerà pagare anche le spese previste nelle tradizionali compravendite:

  • L’imposta ipotecaria, pari al 2% del valore catastale della casa
  • L’imposta catastale, pari all’1% del valore catastale della casa.

Tuttavia, restano valide le agevolazioni sulla prima casa: se uno degli eredi può beneficiare di questi sgravi fiscali, infatti, le imposte saranno di 200 euro ciascuna.

Per vendere un immobile ereditato, è necessario presentare la domanda di voltura catastale, entro 30 giorni dalla dichiarazione di successione, e versare:

  • L’imposta di bollo dal valore di 16 euro ogni 100 pagine
  • tributi speciali per un valore di 55 euro.

Vendere una casa ereditata: gli atti di accettazione dell’eredità e sua trascrizione?

Per vendere un immobile ereditato non basta aver presentato la dichiarazione di successione: a questo si aggiungono altri due atti, l’accettazione dell’eredità e la trascrizione dell’accettazione ereditaria. Senza di questi, la compravendita non può andare a buon fine.

L’atto di accettazione dell’eredità, che può essere espressa o tacita, si rende necessario perché con la sola dichiarazione di successione gli eredi non accettano effettivamente i beni ricevuti tramite successione e va trascritta da un Pubblico Ufficiale e serve infatti a certificare per tutti i soggetti coinvolti, che la proprietà dell’immobile è passata dal defunto proprietario all’erede che intende venderlo.

La trascrizione può avvenire contestualmente al rogito, ma senza quest’atto il rogito non può concludersi. Quando ci si presenta dal notaio per avanzare la trascrizione dell’accettazione dell’eredità non bisogna dimenticare:

  • il certificato di morte di chi ha lasciato l’immobile in eredità
  • l’atto di successione.

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