MASSIGNANO – Sabato 22 luglio, nel pomeriggio, si sono riuniti colleghi, amici e autorità presso la sede operativa di Molino Agostini, su invito dei padroni di casa. Roberto Agostini e sua moglie Morena Marcaccio hanno avuto il desiderio di ufficializzare, per divulgazione, il nuovo abito che indosserà Molino Agostini, quello della società Benefit.
Nel dettaglio, Roberto Agostini ci ha tenuto a ripartire proprio dai primi passi mossi dalla sua attività e dalla sua famiglia. La famiglia Agostini lavora nel campo della macinazione da ben 80 anni, per 3 generazioni. La produzione e il lavoro certosino e costante di Molino Agostini, invece, ha una storia di 20 anni.
Ha confidato che sono state per lui un faro nella nebbia le parole di suo padre: “un artigiano non può sopravvivere facendo farine normali“. Così dopo i primi anni di improvvisazione, tutte le azioni successive sono state inquadrante all’interno di un coscienzioso business plan.
Dopo il Covid, i numeri aziendali hanno iniziato a salire e Molino Agostini è diventato una vera e propria autorità a cui guardare nel suo campo. Hanno così rilevato un ex calzaturificio, immerso nel verde di terreni coltivati a Massignano. I lavori di riqualificazione e ristrutturazione continueranno col proposito di ridurre l’impatto ambientale. Prima, si definivano essere “un molino diffuso”.
Morena Marcaccio, a seguire, ha spiegato e approfondito il nuovo progetto per la parte benefit. Ha iniziato connotando la terminologia di “Società Benefit”. Si tratta di un’eredità americana che si inserisce fra la società profit e non-profit. Una produzione benefit ha, quindi, non uno, ma due obiettivi: il reddito e il bene comune. Il 18 aprile 2023 Molino Agostini ha formalizzato la sua trasformazione in società Benefit, diventando il primo Molino Biologico ad essere una società Benefit.
La signora Marcaccio ha, poi, individuato alcuni nuclei nevralgici e funzionali per la conservazione ottimale di una prospettiva benefit. Bisogna creare e intrecciare vere e proprie reti di valori, incardinate su patti che guardano a trasparenza, passione e responsabilità. Ha sottolineato come la formalizzazione fosse l’unica cosa che mancava ad un lavoro che hanno sempre svolto seguendo simili principi. Al rispetto della materia prima deve coincidere il rispetto delle relazioni umane e con i lavoratori. La certificazione biologica, figurativamente, deve essere etichettata su ogni persona con cui si entra in contatto.
“Ci crediamo perché il futuro lo vediamo solo così. Bisogna avere tempo per ascoltare e fare lavoro di squadra, altrimenti fare la farina più buona del mondo non serve. Noi vendiamo prima di tutto emozioni, è importante sapere raccontare il proprio prodotto, sennò è soltanto business“, ecco una delle dichiarazioni più emblematiche.
Era presente anche l’assessore della Regione Marche, Roberto Antonini, che si è complimentato per l’approccio di un’azienda moderna che fissa in alto la valorizzazione e il benessere delle risorse, anche umane. Le Marche sono una delle regioni a forte impatto biologico, che diffonde un’immagine energetica e sostenibile. Molino Agostini società Benefit è, in questo senso, una cartolina delle Marche, dove è possibile annusare il profumo della farina perché “la farina, quella biologica, profuma”.
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