SAN BENEDETTO – Intorno alle vicende della Sambenedettese Calcio, ancora nelle mani di Roberto Renzi, certi organi di informazione locale stanno facendo un polverone che a nulla serve, se non è basato su cose certe. Ogni articolo è zeppo di condizionali (sarebbe! sembrerebbe!) senza spiegare ai lettori qual è la vera esigenza di San Benedetto sportiva e dintorni.

Dopo le tante disavventure che hanno distrutto uno dei più importanti simboli del nostro territorio con l’interesse verso di essa quasi al lumicino, si continua a scrivere e parlare di Samb Calcio come se fosse un optional e nulla più.

Per esempio della trattativa tuttora in corso tra Renzi e Angelini si sta dicendo tutto e niente con notizie che tali non sono perché non documentate, trascurando l’aspetto più importante e cioè se Francesco Angelini ha le potenzialità economiche per prendere in mano la nostra gloriosa società. Fateci caso, nessuno ne parla come se non fosse l’aspetto più importante. Si riportano dichiarazioni di Roberto Renzi per conto di terzi, oltretutto sconosciuti. Se vi pare giusto fate voi.

Ne ha finora parlato soltanto l’avvocato milanese Ivano Chiesa in maniera molto chiara. “Ma è il suo avvocato, come può dire cose diverse?”, dicono alcuni anonimi ‘leoni da tastiera’ mentre gli altri giornali locali non smentiscono, né approvano.

Eppure credevo di aver messo su un piatto d’argento dichiarazioni di un professionista importante del Foro milanese, che  potevano e dovevano essere un input per sentirlo e chiedergli conferme di quanto ha detto al sottoscritto. Il numero del suo studio lombardo si trova facilmente ma agli altri giornali locali interessano di più notizie finora mai documentate. Chi può mi smentisca.

L’altro fattore, sempre legato all’aspetto economico, riguarda le garanzie che devono dare tutti coloro che vogliono acquistare la Samb e usare il “Riviera delle Palme”. In questo mio DisAppunto quotidiano dico anche la cifra per me necessaria: un milione mezzo di garanzia in mano al sindaco per la serie D, di più (due milioni) per la C che non può che essere il primo obiettivo per il calcio di San Benedetto. Chi non ha questa possibilità stesse lontano dai nostri colori. Solo così si possono evitare fallimenti e addirittura retrocessioni dopo una promozione come è successo negli ultimi 30 anni. A volte mi sembra che la lezione non è servita.

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