articolo di Diana Cameli

GROTTAMMARE – Dopo diverse settimane ci si domanda come i grottammaresi, e chi è di passaggio, si stanno interfacciando con questa iniziativa. L’Amministrazione Comunale ha voluto, infatti, sposare la prospettiva di una mobilità sostenibile e funzionale. Perseguendo il fine della convivenza con i trasporti tradizionali ed, auspicabilmente, dell’integrazione. 

 

Sono già spuntati i primi monopattini posteggiati in zone non propriamente centrali o nevralgiche. Questo ne sottolinea certamente l’utilizzo. I primi turisti, incuriositi, roteano attorno ai mezzi e restano entusiasti. Ma come stanno rispondendo gli abitanti di Grottammare?

 

Encomiabile è la gratuità della prima ora di noleggio. D’altra parte qualcuno ha già alzato la voce verso l’effettiva tariffa fissa di 0,20 centesimi al minuto, giudicandola esosa. Tariffa che, fra l’altro, potrebbe spingere chi usufruisce del servizio a correre più del dovuto. Rispettabili, però, il divieto di condurre senza casco per i minorenni ed il divieto dell’utilizzo condiviso. Tutte informazioni etichettate sul mezzo. 

 

È possibile anche consultare il pdf della relazione tecnica riguardante la presente iniziativa, disponibile sul sito del Comune di Grottammare. Qui sono specificate le limitazioni della velocità, le limitazioni alla circolazione ed alla sosta per le diverse zone del territorio comunale. 

 

Nebulosa e poco chiara resta la posizione con rispetto al tragitto percorribile. Sembra, infatti, che non sia possibile sconfinare oltre il territorio del Comune di Grottammare. Nel sopracitato documento viene spesso posto l’accento sugli spostamenti interni al territorio comunale ed all’agglomerato urbano. Ma nulla è scritto a chiare lettere. Il divieto non è esplicitato. La mappa di Grottammare in bianco e nero, tuttavia, è dettagliata in vie e piazze, mentre, per i comuni limitrofi, non è riservata nessuna precisazione topografica. 

 

Questa scelta è comprensibile da un punto di vista organizzativo e gestionale, certo. Rimane più ostica da un punto di vista funzionale ed “ecologico”. Per coprire una distanza sì breve era necessario ricorrere a 50 monopattini elettrici? O sarebbero bastati, anche rispetto alla sostenibilità, i buon vecchi piedi ed, eventualmente, le bici? Infine, sarebbe essenziale, in casi problematici, riguardanti il mezzo, il conducente o terzi, avere chiarimenti a livello di procedura assicurativa. 

 

È lecito porsi qualche domanda. Quanto costa essere al passo con i tempi? Quanto costa voler avvicinare una tranquilla cittadina di mare ad una grande città, con tutti i suoi aspetti negativi? 

Qui il pdf della relazione tecnica

https://www.rivieraoggi.it/wp-content/uploads/2023/05/Relazione-tecnica-e-planimetria.pdf