PORTO SAN GIORGIO – Cittadino italiano denunciato in stato di libertà per favoreggiamento personale, in relazione a un furto in abitazione commesso a Porto San Giorgio circa due mesi fa. Segue la nota dell’Arma:

«Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, si comunica che personale operante della Squadra Mobile della Questura di Fermo, a seguito di articolate indagini, ha denunciato in stato di libertà un cittadino italiano, resosi responsabile del reato di favoreggiamento personale, in relazione al furto in abitazione commesso a Porto San Giorgio circa due mesi fa.

ln particolare, durante una giornata festiva, due giovani donne, pretestuosamente dichiaratesi interessate all’acquisto di un appartamento, accedevano in un condominio sito in Porto San Giorgio, avvicinando una donna ivi residente.

Mentre queste distraevano la signora, entrava in azione una terza donna che riusciva ad introdursi all’interno dell’abitazione della donna e rubava diversi gioielli custoditi in casa.

Il marito dell’anziana donna, anch’egli presente in casa, si accorgeva della presenza dell’estranea che girovagava nell’area-notte della sua abitazione così come si rendeva conto della anomala presenza delle altre due donne, estranee, a colloquiare sulle scale condominiali con la moglie. Mentre l’uomo cercava di capire le ragioni connesse a quelle presenze in casa, tutte e tre le donne si dirigevano verso la porta di ingresso e si dileguavano per le scale.

L’uomo, dal balcone, vedeva che le fuggiasche si dileguavano a bordo di una utilitaria di colore scuro, guidata da un uomo, loro complice.

L’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile, ha permesso di ricostruire l’intera dinamica reato e di accertare che si trattava di un gruppo di almeno quattro persone, tre donne che commettevano il furto ed un quarto soggetto con il ruolo di autista della autovettura risultata intestata ad un cittadino italiano residente nell’ascolano. ln ragione dei fatti veniva, quindi ipotizzato il coinvolgimento nell’evento di persone di etnia rom gravitanti nell’alto-abruzzese.

Dalle successive indagini emergeva che l’auto strumentalmente utilizzata dalla “cricca”, nel periodo del furto non era nella disponibilità del proprietario, poiché ceduta senza formalità ad un soggetto che svolgeva l’attività di compra-vendita di autovetture il quale, a sua volta, l’aveva venduta, senza formalizzare passaggio di proprietà, ad un cittadino italiano dimorante nell’alto-abruzzese.

All’esito della complessa attività info-investigativa, veniva identificata la persona subentrata nella proprietà del veicolo la quale, interrogata in merito ai fatti, col chiaro obiettivo di nascondere l’identità delle persone che avevano commesso il furto non forniva indicazioni sull’effettivo utilizzatore del veicolo tenendo una condotta tale da ostacolare le investigazioni, motivo per cui veniva denunciato per il delitto di favoreggiamento personale, reato che prevede la pena con la reclusione fino a quattro anni».