SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Nuovo appuntamento con la letteratura a San Benedetto del Tronto,  nell’ambito della XLI edizione della rassegna letteraria “Incontri con l’autore”, a cura dell’associazione culturale I luoghi della scrittura e della libreria Libri ed eventi e con il patrocinio e il sostegno dell’amministrazione comunale.

Domenica 30 aprile, alle ore 17,30, all’Auditorium Tebaldini, lo scrittore Carlo Vecce presenterà il libro “Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo“, uno dei libri più venduti dall’inizio dell’anno. Dialogherà con l’autore Daniela Viti.

Carlo Vecce è studioso della civiltà del Rinascimento e si è dedicato soprattutto alla figura e all’opera di Leonardo da Vinci. Per Giunti ha pubblicato, con Carlo Pedretti, il Libro di pittura (1995),  il Codice Arundel (1998) e numerosi altri saggi, fino al pu’ recente La biblioteca di Leonardo (2021). Ha diretto programmi di cooperazione culturale in India e in Cina e attualmente Insegna all’università l’Orientale di Napoli.

Il libro: Caterina è una ragazza selvaggia, nata libera, come il vento. Corre a cavallo sugli altopiani del Caucaso, ascolta le voci degli alberi, degli animali, degli dèi e degli eroi. Il suo è un popolo al di fuori del tempo; la sua lingua la più antica e incomprensibile del mondo. Poi, un giorno, improvvisamente, viene trascinata con violenza nella storia. Catturata alla Tana, l’ultima colonia veneziana alla foce del Don, inizia un viaggio incredibile per il Mar Nero e il Mediterraneo. Vede le cupole d’oro di Costantinopoli alla vigilia della conquista turca, Venezia sorgere dalle acque come in un sogno e Firenze nello splendore del Rinascimento. Ma non è un viaggio di piacere perché Caterina è una schiava. La sua esistenza si intreccia con quella di pirati, soldati, prostitute, altre schiave come lei, avventurieri e mercanti, uomini e donne che l’hanno comprata, rivenduta, affittata. La sua storia è grande e liquida e mobile come il mare che lei ha attraversato, è la storia di una ragazza a cui qualcuno ha rubato tutto, il corpo, i sogni, il futuro, ma lei è stata più forte perché da sola ha percorso le strade del mondo senza avere paura, ha sofferto, ha lottato, ha amato, ha riconquistato la sua libertà e la dignità di essere umano. Uno dei figli che ha messo al mondo quando era ancora schiava, Caterina l’ha amato più della sua vita e sa che lui l’ha amata allo stesso modo, anche se non ha mai potuto chiamarla mamma e lei doveva fingere che non fosse suo figlio. La sua felicità è stata dargli tutto quello che aveva: il suo infinito amore per la vita, per le creature e per la libertà. Il nome di quel bambino era Leonardo e la storia di Caterina non è la storia di un passato lontano e favoloso, ma anche una storia di oggi, quella di una straniera nel gradino più basso della scala sociale e umana, di una donna senza voce né dignità, che, proprio per questo, va raccontata.