SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Intenso e coinvolgente il sesto appuntamento di In Art Winter, la rassegna letteraria e musicale organizzata dall’associazione Rinascenza con la direzione artistica di Annalisa Frontalini. L’incontro di domenica 19 marzo, al pub Medoc di San Benedetto del Tronto, dal titolo “Fragile”, ha avuto come protagonisti il giornalista e scrittore Alberto Gaino, che ha presentato il libro “Il manicomio dei bambini” (Gruppo Adele Edizioni) e il cantautore Massimo Donno che, alla voce e alla chitarra, insieme a Eleonora Pascarelli alla voce e al synth e a Emanuele Coluccia ai fiati, si è esibito nel concerto “Lontano”. Ha dialogato con gli ospiti Alessandra Morelli, critica d’arte, drammaturga e scrittrice.

La fragilità, in tutte le sue sfaccettature, è stata il filo conduttore di una serata ricca di spunti di riflessione e densa di momenti commoventi. Il libro di Alberto Gaino, infatti, ha aperto la strada a una serie di considerazioni su quella che lui stesso ha definito “banalità del male” che, al tempo dei manicomi, ha permesso di rinchiudere esseri umani considerati un disonore per la comunità perché poveri, disabili, figli illegittimi, abbandonati o, in alcuni casi, provenienti dalle classi differenziali, ma che ancora oggi sembra perpetuarsi in virtù di una logica del business e del profitto, che sostituisce il concetto di assistenza con quello di segregazione e porta a trattare le persone deboli come oggetti.

“Da giornalista ho fatto un lavoro di ricostruzione delle storie di bambini ricoverati in manicomio dall’età di 2/3 anni, ho ripreso e riportato le parole dei medici, degli psicologi, di alcuni dei bambini diventati adulti – ha spiegato l’autore. “Mi sono occupato della storia di Villa Azzurra, vicino Torino, dove, negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, erano ricoverati 300 bambini, tra cui numerosi disabili, ma, in generale, come risulta da fonti Istat, duecentomila minori nelle stesse condizioni erano rinchiusi in analoghe strutture caratterizzate da un eccessivo sovraffollamento: un caso significativo era quello di Figarolo, in provincia di Rovigo, dove per una trentina di posti letto vennero ricoverati 600 minori”.

“I manicomi dei bambini erano una discarica sociale, in cui i bambini venivano rinchiusi in maniera preventiva in base a una cultura psichiatrica che non guardava avanti, ma indietro – ha aggiunto Gaino. “C’erano pochi medici, gli stessi infermieri erano lì solo per tre giorni alla settimana e poi tornavano a casa ai loro lavori. Alcuni di questi bambini sono passati nel manicomio degli adulti ma difficilmente qualcuno è riuscito a raccontarsi. Diventavano degli oggetti disumanizzati”. Un sistema in cui l’elettroshock e i maltrattamenti di ogni genere, frutto del cinismo di medici e psichiatri, come ha chiarito l’autore, avevano comunque un consenso culturale all’epoca ed erano, quindi, usati e accettati addirittura come strumenti educativi e riabilitativi. Un quadro sconcertante ricostruito con obiettività, sensibilità e onestà intellettuale da un grande giornalista d’inchiesta per ricordare a tutti noi che, oggi come allora, i più fragili sono e restano le vere vittime della società.

Il tema della fragilità umana ha fatto da fil rouge anche all’appassionante concerto di Massimo Donno dal titolo “Lontano”. Con la sua voce calda e avvolgente, il musicista e cantautore leccese, accompagnato dalla straordinaria e talentuosa interprete Eleonora Pascarelli (voce e synth ) e dal bravissimo polistrumentista e compositore Emanuele Coluccia ai fiati, ha regalato al pubblico di In Art numerosi brani tratti dai suoi dischi “Lontano” e “Partenze”, i cui temi principali, quello del viaggio, dell’attesa, della distanza, della separazione da luoghi, persone, radici, dell’emigrazione all’interno del contesto socio-culturale del Mediterraneo, sono essi stessi espressione di un disagio, di un dolore e di una perdita che mettono inevitabilmente a nudo le debolezze umane. Donno ha, inoltre, reso omaggio a due grandi cantautori italiani, Ivano Fossati e Fabrizio De Andrè, con “Poca voglia di fare il soldato” e “Khorakhanè”.

Il prossimo appuntamento di In Art Winter, dal titolo “La mia parte nascosta”, è domenica 26 marzo, alle ore 18,30, al pub Medoc di San Benedetto del Tronto dove Giuliano Giorgetti presenterà il libro “La maschera” e Patrizio Paci si esibirà nel concerto “Intimate Piano