SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nella Mattina di Giovedì 16 Novembre Simone De Vecchis annuncia alla  stampa le motivazioni che lo hanno spinto ad abbandonare la Maggioranza.

Insieme era lo slogan della campagna elettorale – dice De Vecchis –   Insieme abbiamo redatto un programma, avvalendoci del supporto dei tavoli temetici composti da cittadini volenterosi e lo abbiamo presentato alla città. L’ultimo Insieme che io ricordi è stato la sera della vittoria al ballottaggio,  nella quale tutti davvero Insieme abbiamo festeggiato l’avvento di una nuova amministrazione civica che proiettasse la città verso il futuro.

Da quel momento è iniziato un processo lento ma inesorabile di allontanamento dai concetti di condivisione, trasparenza e partecipazione.

Mano a mano che il tempo passava ci siamo sempre più resi conto che per il sindaco, la sua maggioranza era solo un inutile orpello con il quale condividere decisioni già  prese o, al limite, decisioni irrilevanti.”

“L’insieme che non è stato applicato alla maggioranza e soprattutto ai cittadini – prosegue De Vecchis -non è stato minimamente applicato nemmeno al territorio. Come si può pensare di essere città capofila, se si escludono dai processi decisionali e dalle valutazioni sistemiche i Comuni limitrofi? San Benedetto è piombata nell’autorefenzialità sterile e stucchevole, da un territorio che non chiedeva altro di essere ascoltato. Non è con la scritta Piceno fatta con gli ombrelloni aperti sulla spiaggia che si fa territorio”

Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la gestione dell’area Ex-Ballarin:

“Quando abbiamo vinto le elezioni, avevamo sottoscritto il progetto del Parco Urbano di Marcozzi, su di un finanziamento ottenuto dalla precedente amministrazione. Quello che è successo dopo, è la sintesi di tutti gli errori di questa amministrazione: perchè fondamenalmente, senza alcun tipo di consulto preventivo, è stato scelto, dal Sindaco e da qualche consigliere a lui vicino, il nome di Canali Archistar rispettabilissima, per la  quale io nutro profonda  stima e rispetto, e su cui non ho nulla da ridire dal punto di vista professionale. però questo nome ci è stato indicato e siamo stati quasi costrettiti a recepirlo passivamente. Questa scelta, seppure imposta, poteva avere il suo senso; un marchi di fabbrica del Sindaco su questa amministrazione coinvolgendo un professionista di fama internazionale, magari mosso anche dalla fretta di dimostrare che lui aveva grandi idee per questa città. Il problema   è che da quando è stato scelto Canali, e poi nei passaggi successivi, è passato tantissimo teempo in cui non sono stati effettuati i passaggi che sonostati necessari: non è statta coinvolta la maggioranza negli indirizzi da dare a Canali per realizzare questa progettazione, non sono stati organizzati incontri collettivi con Canali per dare gli indirizzi, non è stato organizzato un incontro pubblico dove i Comitati piuttosto che i residenti potessero dare il loro contributo, in un percorso partecipativo su un’opera così importante.”

Il discorso completo di Simone De Vecchis, nel nostro video.