SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nella mattinata di mercoledì 15 marzo, l’Amministrazione comunale ha presentato alle varie associazioni di categoria una bozza di cartellone degli eventi per il 2023.

Oltre al Sindaco Antonio Spazzafumo erano presenti anche l’assessore alla cultura Lina Lazzari e l’assessore alle attività Produttive Laura Camaioni.

Un lungo monologo quello del Sindaco, di cui riportiamo uno stralcio: “Ho fatto una lunga campagna elettorale durata 10 mesi, durante la quale ho ascoltato le esigenze del territorio, e ho cominciato a valutare ciò che questa città poteva dare sotto l’aspetto turistico e soprattutto sotto l’aspetto dell’economia.Vorrei Chiedere alla CNA alla Confcommercio ed alla Confesercenti, oggi l’economia cittadina su cosa si basa? Una volta avevamo la pesca, avevamo l’ortofrutta, avevamo l’industria manifatturiera, avevamo tutte le migliori aziende nel nostro territorio, poi tutto è andato via, è crollato e ci siamo ritrovati un’economia impoverita. Io ho esaminato i dati del turismo a San Benedetto dal 2019 indietro, perché l’anno del Covid non poteva essere preso di riferimento, e ho ravvisato un calo del turismo perché la città non risultava più attrattiva rispetto agli anni ’80 e ’90. Abbiamo preparato un cartellone turistico  ha un respiro extraterritoriale che siano eventi che possano avere un richiamo nazionale ed internazionale. E’ un cartellone che va ad identificare il territorio, la città del Piceno (San Benedetto), creare le nostre attrattive coinvolgendo anche gli altri comuni del Territorio, come hanno fatto a Pesaro, se non consideriamo fuori dalla nostra regione perché se andiamo nella Romagna o in Emilia, andiamo a trovare delle situazioni dove già sono un bel pezzo avanti, e copiare quelli bravi a volte fa anche Bene. Noi dobbiamo ritrovare l’amore per la nostra città e dobbiamo crescere in tempi brevi”.

Molte le proposte messe in campo dal presidente regionale della Confesercenti Sandro Assenti: “L’unica arma economica che abbiamo rispetto ad Ascoli ed altre citttà è il turismo. Avere una città così bella ci ha penalizzatoo, perchè  San Benedetto ha delle grosse potenzialità che non vengonop sfruttate. Dobbiamo creare un Brand San Benedetto e creare il marketing, che risponda alla domanda più semplice: perchè il turista deve venire a San Benedetto? Oltre all’evento bisogna creare i collegamenti: la terza corsia dell’Autostrada, il collegamento Est-Ovest con la costa tirrenica, i collegamenti con l’aeroporto. Creare un marketing anche lì, una pubblicità in quell’aeroporto per dire che esistono anche San Benedetto e la Riviera. Fare collegamenti dei pullman, in modo tale che chi arriva dalla Russia o dalla Romania, abbia subito un collegamento con San Benedetto. I treni devono tornare a  fermarsi a San Benedetto, anche se da Trenitalia dicono che non c’è un movimento tale da permettere una fermata a San Benedetto, il compito della politica è quello di far capire che tra Ancona e Pescara un punto importante dove fermarsi è San Benedetto. Partecipo a molti convegni e la gente vuole città sicure e città pulite, avere solo questi due elementi ci fa stare un passo avanti. Poi bisogna creare degli eventi che abbiano continuità, creare contatti con le radio, le televisioni e gli studi cinematografici. Non ci sono grandi concerti o grandi eventi nella nostra città. Perchè spostarsi ad Ancona o a Pescara? il nostro stadio non è all’altezza? Abbiamo il Ballarin, che deve essere usato come open space fondamentale  per fare gli eventi. Si potrebbero fare dei gemellaggi con Cortina o Madonna di Campiglio perchè così chi va a sciare ha un contatto con San Benedetto e viceversa, questo è fare turismo di qualità. Ultima cosa, contatti con i Tour Operator. Ci dev’essere una persona all’ufficio turismo che non fa altro: parlare con il mondo, con i tour operator, sapere quali sono le tendenze, per riportarle e dare un’identità alla città”.