
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è da poco conclusa la 58esima edizione della Tirreno-Adriatico: ad aggiudicarsi il trofeo è il campione sloveno Primoz Roglic, già vincitore dell’edizione 2019 della Corsa dei Due Mari. Ad alzare le braccia sul traguardo di San Benedetto è stato invece il velocista Jasper Philipsen, che aveva fatto sua la volata di Foligno in questa edizione. Il belga ha saputo sfruttare l’occasione procuratagli dal suo fenomenale compagno di squadra in Alpecin, Mathieu Van Der Poel, per fare sua l’attesa tappa rivierasca.
Al di là dell’aspetto sportivo della competizione, in città si discute sul significato di un atto vandalico avvenuto nella notte in spiaggia, all’altezza dello stabilimento ‘Da Federico’, dove sono stati bruciati alcuni ombrelloni installati in occasione del passaggio finale della gara, che avrebbero dovuto comporre la scritta “Il Piceno”, visibile dalle immagini aeree. L’Amministrazione ha provveduto a rimpiazzare gli ombrelloni distrutti, con il Sindaco Antonio Spazzafumo che ha sottolineato la responsabilità di chi “fomenta odio” sul rifiuto totale dei sambenedettesi a ragionare sentendosi parte del territorio Piceno.
Il ringraziamento del Comitato Quartiere Sant’Antonio ai volontari che hanno ripristinato la scritta “Il Piceno”: «Ringraziamo i volontari del Quartiere Sant’Antonio che questa mattina nel giro di poche ore hanno ripristinato la scritta IL PICENO, danneggiata la notte scorsa, che da due anni viene realizzata con degli ombrelloni lungo la spiaggia prospiciente lo Chalet Federico, in occasione della tappa finale della Tirreno Adriatico», dichiara, a nome del Comitato Quartiere Sant’Antonio, il suo Presidente Pietro Colucci.
«L’atto vandalico della notte scorsa», continua Colucci, «con cui degli ignoti hanno dato fuoco a degli ombrelloni per danneggiare la scritta “Il Piceno” dimostra soltanto che, come diceva un grande scrittore italiano, la mamma dei cretini è sempre incinta. Compiere un’azione stupida come quella di questa notte, infatti, va solo a nuocere all’immagine della intera comunità di San Benedetto del Tronto, la più popolosa della provincia, naturale capofila, turistica e non solo, di quel Piceno riportato nella scritta composta sull’arenile a favore delle riprese aeree per la Tirreno Adriatico».
«Chi ha veramente a cuore San Benedetto», conclude il Presidente del Quartiere Sant’Antonio, «non è chi compie gesti stupidi e inutili come quello di bruciare ombrelloni o distruggere deliberatamente il lavoro fatto da altri, ma, al contrario, chi, come i volontari del Quartiere Sant’Antonio, presta il proprio servizio con spirito di gratuità per migliorare e valorizzare, nei limiti delle proprie forze, i luoghi in cui vive, o, come questa mattina, per rimediare alle idiozie di una minoranza di cretini».
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