MONTEGRANARO – Carabinieri risolvono il caso del furto ai danni della Caritas di Montegranaro: un immigrato irregolare denunciato per ricettazione, recuperati i beni destinati ai più bisognosi. Segue la nota:
«Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, si comunica che i Carabinieri della Compagnia di Fermo, a seguito del noto furto perpetrato ai danni della Caritas di Montegranaro verso la fine del mese di febbraio u.s., hanno intensificato l’attività investigativa, riuscendo a individuare il probabile autore. Raccolti gli indizi necessari, grazie anche alla collaborazione del Sindaco di Montegranaro che aveva ricevuto alcune utili confidenze poi approfondite, i Carabinieri della Stazione di Montegranaro hanno avanzato alla Procura della Repubblica di Fermo una richiesta di decreto di perquisizione domiciliare che veniva accordato ed eseguito ieri. Nell’abitazione del sospettato, un immigrato clandestino originario del Marocco di circa 45 anni, pregiudicato per reati inerenti allo spaccio di stupefacenti, reati predatori e contro la persona – abitazione occupata abusivamente, i militari si sono trovati di fronte a diverse scatole, occultate negli arredi della camera da letto, contenenti i prodotti trafugati dalla Caritas, i cui volontari in passato avevano dato supporto al presunto autore e alla sua famiglia. Nella disponibilità del sospettato veniva trovata anche la chiave di un secondo appartamento, gestito dall’Istituto vendite giudiziarie del Tribunale di Fermo, all’interno del quale venivano rinvenute altre scatole, con il resto dei beni trafugati. Verosimilmente la merce rubata era destinata alla rivendita da parte del pregiudicato, il quale, nelle more delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria è stato accompagnato presso l’Ufficio Immigrazione della Questura, per regolarizzare la propria posizione sul territorio nazionale. Il buon esito dell’operazione dimostra l’importanza della collaborazione tra la comunità locale e le Forze dell’Ordine, nell’ottica di un efficace ed efficiente approccio di “sicurezza partecipata”: ogni minimo indizio o notizia, seppur apparentemente banale o insignificante, messo “a sistema” può risultare determinante nella risoluzione di un caso afferente alla sicurezza».