SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per quel che riguarda il potenziale sciopero dei calciatori, in questo momento la situazione è questa: “Rinviata a domani ogni decisione“. E qui mi fermo.

La notizia invece è che il presidente del Porto d’Ascoli Vittorio Massi si è recato a Roma presso la sede della Figc per parlare con il presidente Gabriele Gravina. È stato un colloquio piacevole nel quale Gravina ha esaltato il lavoro del Porto d’Ascoli che viene ritenuto una società modello da seguire. Non si è invece parlato di A. S. Sambenedettese e Roberto Renzi ma anche se non fosse così, nessuno lo ammetterebbe.

Giusto così. Resta il fatto che il caos intorno alla società rossoblu continua a regnare sovrano. Chiuso giustamente il capitolo Antonini, invece di sperare che un giorno l’imprenditore Luigi Rapullino, residente con moglie e figlio a San Benedetto del Tronto, possa pensare concretamente a gestire la nostra squadra di calcio, magari condividendola con Massi, si iniziano a lanciare illazioni. Perché poi? Con il particolare molto significativo che la Sideralba Spa ha acquistato l’area Brancadoro che si trova, tra l’altro,  a ridosso del “Riviera delle Palme”.

La cosa mi ha fatto subito pensare che la soluzione non fosse ben vista dalla Provincia: “Non è che la Samb sta per trovare le persone giuste?” Pare di no ma se le illazioni venissero da casa nostra, chi le fa farebbe bene a spiegarsi e non a lanciare dubbi velati e nulla più.

Aggiungo che se sciopero sarà, iniziarlo con il Porto d’Ascoli, è sicuramente sbagliato. Per più motivi. Magari dopo non lo escluderei. Trovare un modo per rimuovere Renzi è un obbligo.