SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La notizia della scomparsa di Harry Shindler – morto ieri sera, lunedì 20 febbraio, nella sua abitazione a Porto d’Ascoli, all’età di 101 anni e sette mesi – è stata accolta con grande dolore da tutta la città ma anche in tutta l’Italia e in particolare in Gran Bretagna, il suo Paese di origine. Con Harry Shindler, infatti, se ne va l’ultimo dei soldati britannici che nella seconda guerra mondiale sbarcarono e combatterono in Italia per liberare la nostra Nazione dall’occupazione nazista.

Dalle informazioni che abbiamo raccolto circa i suoi ultimi attimi di vita, abbiamo potuto accertare che stamane una vicina di Shindler è andata come al solito a casa sua (appartamento all’ultimo piano di un edificio in Via Colleoni) per provvedere al pranzo. La porta però non si apriva perché la chiave a disposizione della signora non riusciva ad entrare nella serratura. Quando, con l’aiuto di altri vicini, si è riusciti ad aprire e ad entrare, è stato rinvenuto in cucina, senza vita, con il capo riverso sul tavolo. Tutto, dunque fa ritenere che il decesso sia avvenuto già nella serata di ieri.

L’ambasciatore britannico in Italia, Lord Edward Llewellyn, grande estimatore ed amico di Harry Shindler, in questi giorni a Londra, subito avvisato, ha già fatto sapere che farà di tutto per tornare in Italia e partecipare al funerale non ancora in programma.

Anche Repubblica si è unita al dolore della figlia con un articolo toccante di Marco Patucchi. Anche lui presente presso lo chalet Vesuvio il giorno del suo 101° compleanno.