MACERATA – Operazione anticontraffazione nel distretto calzaturiero. Sequestrati oltre 2.600 articoli recanti i marchi di note griffe della moda contraffatti, ovvero riprodotti con modalità ingannevoli. Denunciate 4 persone. Segue la nota:

«Nell’ambito del costante monitoraggio delle attività economiche operanti nel locale distretto industriale della “Pelle, del cuoio e delle calzature”, finalizzato tra l’altro a scongiurare eventuali infiltrazioni criminali negli assetti proprietari, i Finanzieri della Compagnia di Civitanova Marche, a seguito di attività di intelligence e di incrocio di dati e notizie acquisiti nel corso del controllo economico del territorio, hanno dato esecuzione a quattro distinte operazioni di polizia economico – finanziaria nei confronti di altrettante imprese commerciali.

Sulla base degli specifici indici di rischio, così acquisiti, le Fiamme Gialle hanno sottoposto a controllo 4 ditte individuali esercenti il commercio all’ingrosso e al dettaglio di calzature, abbigliamento ed accessori di moda.

Nel corso della ricognizione dei locali commerciali, i militari hanno potuto constatare la messa in vendita di calzature ed articoli di pelletteria recanti i marchi Gucci, Golden Goose, Hermes, Converse, Louis Vuitton, Fendi, Dior, Burberry, Yves Saint Laurent e Valentino contraffatti, ovvero riprodotti con modalità mendaci, tali da indurre il consumatore in inganno circa la provenienza e l’originalità del prodotto in vendita.

Conseguentemente, sono stati sottoposti a sequestro probatorio complessivamente oltre 2.600 articoli di moda, in relazione ai reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, vendita di prodotti industriali con segni mendaci e ricettazione. Illeciti penali per cui i titolari delle imprese controllate sono stati deferiti, a piede libero, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata.

Il Col. t. SFP Ferdinando Falco, Comandante Provinciale, ha rimarcato come il fenomeno della contraffazione sia un moltiplicatore di illegalità, poiché, parallelamente, alimenta i circuiti sommersi del lavoro nero, dell’immigrazione clandestina, dell’evasione fiscale e contributiva, del commercio abusivo, del riciclaggio e di altri gravi illeciti. Inoltre, chi compra merce contraffatta, peraltro, deve sapere che, oltre a commettere un illecito, mette a rischio la propria salute, poiché tali prodotti spesso non rispettano gli standard di sicurezza richiesti dalla normativa».