Area Brancadoro e Samb Calcio. Intorno alla nostra beneamata Sambenedettese sono avvenute negli anni cose sempre più incredibili. È ora di farla finita con certi personaggi, che vengono a San Benedetto per usare la squadra di calcio per fini personali (è accaduto almeno sette volte negli ultimi 30 anni). Vanno “messi alle corde” sin da subito. Una premessa che ho ritenuto necessaria dopo che ho conosciuto e intervistato l’imprenditore Luigi Rapullino (Ceo della Sideralba Spa). La mia impressione è che non ha nulla in comune con tutti i precedenti personaggi che si sono avvicinati alla società rossoblu nell’ultimo trentennio. Non è che possa ancora considerarsi un potenziale acquirente ma qualche presupposto c’è. Sentiamolo.

Dottor Rapullino, mi piacerebbe farla conoscere al nostro territorio, visto che ha acquistato un’area importante di San Benedetto del Tronto, uno spazio a mio parere che potrebbe rappresentare il volano per la crescita turistica e anche sportiva, perché no. Cosa lo ha spinto a fare un passo che prima di lei nessuno ha fatto dopo almeno quattro aste sempre al ribasso?

“Il motivo è semplicissimo. Abbiamo ritenuto interessante il costo per acquisire un terreno così grande a pochi metri dal mare e vicino a uno stadio bellissimo. Lo abbiamo ritenuto un investimento che nel tempo può regalarci tante soddisfazioni, non solo a noi ma a tutti i cittadini di San Benedetto”

Ha già intenzione di cosa farci nonostante i vari vincoli che hanno distolto altri potenziali acquirenti?

“Certamente, abbiamo diverse idee, non lo abbiamo fatto per buttare soldi come nessun vero imprenditore fa, bensì per farlo fruttare. E perché crediamo possa essere, come tutti gli investimenti di una certa rilevanza, strategico anche per il territorio. Sempre nel rispetto della Legge perché la famiglia Rapullino non ha mai speculato per rendere fruttiferi un qualsiasi investimento. Ci realizzeremo quello che si può fare e lo concorderemo con i cittadini e con chi li rappresenta. Abbiamo sempre agito in trasparenza per cui siamo allergici a sotterfugi o a non rispettare le regole. Per questo motivo sono molto dispiaciuto per alcune chiacchiere, via social e no, fuori le righe di persone che non conoscono i valori morali e etici del nostro gruppo e il rispetto verso il territorio in cui investiamo”

Parole sante per le nostre orecchie ma una prospettiva esiste, a parte gli ottimi propositi che condividiamo totalmente?

“Sicuramente mi piacerebbe che mio figlio, ora giovanissimo, prendesse in mano il capitale, perché tale ritengo l’area Brancadoro, e lo portasse avanti lui. Adesso aspetta a me e alla mia famiglia prendere in mano la situazione e realizzare progetti dei quali lui si avvarrà in un futuro che non vedo lontanissimo. Senza progetti e senza un chiaro punto di arrivo non si va da nessuna parte e, spero che la politica, questa sambenedettese in particolare capisca che deve appoggiarsi ai privati per realizzazioni utili al bene dei cittadini. Capita invece spesso che la politica veda il privato come una specie di nemico o meglio solo come uno speculatore. Ripeto che a noi piace fare tutto in trasparenza, insomma non abbiamo nulla da nascondere e così faremo anche a San Benedetto. Devo dire che l’attuale amministrazione Spazzafumo sembra disponibile ad ascoltarci”

Molto chiaro e apprezzabile quanto ha appena detto Luigi Rapullino ma l’intervista non può che sfociare verso le intenzioni della sua azienda al riguardo della Sambenedettese Calcio…

“Me ne rendo perfettamente conto ma in questo momento preferisco stare alla finestra per più motivi. Perché stiamo sostenendo il settore giovanile? Perché è giusto non infangare i sogni dei ragazzi”

Dica la verità, un po’ lo ha spinto suo figlio …

“Perché dire no”.

Ha pienamente ragione ad aspettare ma quante possibilità ci sono affinché prenda in mano anche la prima squadra?

“Le dico soltanto che con il calcio non si guadagna ma è possibile fare investimenti iniziali che portino in futuro la società a camminare con le proprie gambe senza più interventi esterni, insomma entrate e uscite devono coincidere. De Laurentis oggi non deve più sacrificare le proprie tasche per la squadra (il Napoli) che oggi raccoglie successi principalmente per una gestione oculata e programmata come poche altre società calcistiche italiane”

Un modello che le piacerebbe, con le dovute proporzioni, ripetere con la Samb?

“Faremo le dovute riflessioni al momento opportuno visto che la Sambenedettese ha una storia che va rispettata e chiunque si avvicini lo faccia con il massimo rispetto nei confronti della storia e del calore della passione delle persone che questa piazza gode.
Ritengo infatti la Sambenedettese un bene pubblico che va valorizzato in quanto non gli manca nulla per ridare il prestigio che merita ad un territorio che ama la sua squadra come poche altre realtà calcistiche. Una deduzione che faccio adesso vivendo qui per alcuni giorni al mese. A tal proposito ricordo di aver assistito ad un Samb-Parma in serie C con più di 5 mila spettatori (gli ho ricordato uno spareggio di serie C2 a Parma quando circa 7mila sambenedettesi si presentarono al Tardini e i play off di serie C con Napoli, Pescara, Lecce e Cosenza, quando gli spettatori sfiorarono le 15 mila presenze. Ndd)”

Visto che ci siamo che ne pensa di Vittorio Massi attualmente presidente del Porto d’Ascoli ma con una grande passione per la Sambenedettese alla quale trasferirebbe il titolo in caso di bisogno e di circostanze che rendano necessario il suo intervento?

“La verità è che non ho mai parlato con Massi, una persona della quale però tutti ne parlano bene (e lei me lo sta confermando). Aggiungo che in questo momento é giusto fare le proprie riflessioni ma senza anticipare idee future”

Luigi Rapullino nella giornata odierna inizierà un viaggio di affari in Europa ma mi ha promesso che si farà sentire al suo ritorno. Gli piacerebbe capire meglio alcuni dettagli sulla storia centenaria della Sambenedettese. Lo farò sin dai minimi particolari. Mi ha fatto piacere conoscerlo in quanto ho capito che è un imprenditore oculato ma principalmente modesto, nonostante la valenza internazionale dell’Azienda di famiglia della quale è Ceo, cioè amministratore delegato.

Concludo con l’avviso a me e a tutti i lettori di non farsi illusioni anche se le premesse appaiono buone.

Come ho spesso ripetuto a Scienziati nel Pallone, mi auguro e spero che il centenario della Samb che sta per arrivare, Roberto Renzi permettendo, si riveli il più bello di tutti gli altri 99 anni. Una specie di risurrezione da quel lontanissimo 21° torneo di serie B, dopo tantissimi anni di Inferno con alcuni tratti di Purgatorio.

NELLA FOTO. Da Terronian Magazin: Sideralba Spa Gruppo. Premio “Di padre in figlio – Il gusto di fare impresa nella categoria “Internazionalizzazione”