SAN BENEDETTO DEL TRONTO -E’ stata inaugurata stamattina 28 gennaio, presso la Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto, la mostra dal titolo “Il diritto di volare – mostra di outsider art”.
La mostra, realizzata con il Patrocinio della Regione Marche, della Provincia di Ascoli Piceno, del Comune di San Benedetto del Tronto e del Rotary Club di San Benedetto del Tronto, sarà inaugurata alla presenza di: Lina Lazzari, Assessore alla Cultura, Andrea Sanguigni, Assessore alle Politiche Sociali, Dottor Marco Giri, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale – AST – Ascoli Piceno – Marche, Dottor Angelomarco Barioglio, Direttore Psichiatria Territoriale – AST – Ascoli Piceno – Marche, Dottor Enrico Paolini, referente del Centro Diurno “I colori della mente” – Dipartimento di Salute Mentale – AST – Ascoli Piceno – Marche, e della Professoressassa Maria Rita Bartolomei, Presidente del Rotary Club di San Benedetto del Tronto.
La mostra sarà visitabile fino al 19 febbraio 2023, dal Mercoledì alla Domenica, h 10-13/ 16-19.
I lavori esposti sono creazioni degli artisti del progetto di arteterapia apresso Centro Diurno “I colori della mente”, un laboratorio condotto dall’artista Claudia Cundari, e voluto fortemente da Claudio Tribuiani, scomparso nel 2019, una persona che merita di essere ricordata.
” Genio e malattia” due parole che hanno caratterizzato la vita di Claudio. La malattia non è mai riuscita a superare ed a soffocare quell’anelito alla bellezza ed alla bontà che costituiva la essenza più profonda della sua personalità . Laureato in architettura, mente brillante, creativa ed aperta , bloccato dalla ciclotimia, non si è mai arreso e , fra una crisi e l’altra, un ricovero e l’altro ha portato avanti progetti con e per i malati psichici. Aiutarli è stata la missione della sua vita, con proposte, a volte troppo alte per gli interlocutori che si trovava davanti. Un vulcano di proposte, una vita dedicata a chi, come lui, ha sofferto a causa di un disturbo psichico.
Passeggiando tra i quadri non si può che rimanere esterrefatti davanti alla creatività ed alla profondità concettuale, l’arte che libera la mente dai suoi tarli. Ci si trova davanti ad un capovolgimento delle proprie convinzioni e ci si chiede chi è veramente ad avere la mente incatenata.
La mostra viene a seguito di quella di Francisco Goya, che a seguito di una malattia cadde in una forte depressione e cominciò ad avere allucinazioni e deliri, che cambiarono il suo stile pittorico.
Da Goya a Munch, da Van Gogh a Ligabue, lunga è la lista dei pittori e degli artisti che hanno sofferto di disturbi psichici; questo vuol dire che forse solo l’arte è l’unica forma di libertà universale.
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