SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Aggiudicata questo pomeriggio, 19 gennaio, l’Area Brancadoro, il “polmone verde” tra San Benedetto e Porto d’Ascoli.
A rappresentare l’imprenditore, o il gruppo di imprenditori, che ha rilevato l’area antistante al Riviera delle Palme c’era l’avvocato Otello Bagalini.
Dopo le precedenti quattro aste andate deserte, la quinta è stata quella buona, con la base di partenza fissata a due milioni di euro.
Al momento non sono state fornite ulteriori delucidazioni in merito al gruppo, attualmente non ancora noto. Seguiranno ulteriori aggiornamenti.
Un’ipotesi accreditata potrebbe confluire in clienti e conoscenti importanti che potrebbero costituire il gruppo al quale l’avvocato Otello Bagalini farebbe riferimento. Per esempio il costruttore Lupi, lo stesso della palazzina sorta al posto della vecchia scuola Curzi. Con loro in quell’operazione c’era anche l’ingegner Sciarra, il cugino dell’attuale consigliere regionale Andrea Assenti e magari anche altri. Nelle prossime ore si avrà l’ufficialità sui componenti dell’operazione che sicuramente non dovrebbe riguardare soltanto l’avvocato che si è aggiudicato nominalmente l’asta.
Certo è che la destinazione urbanistica non dovrà assolutamente subire cambiamenti. E cioè che l’area di 197.416 mq dovrà essere riservata alla viabilità per 500 mq, al rispetto fluviale per 5867 mq, 51230 mq per i parcheggi, 3020 mq per che dovrà curare l’ordine pubblico, 9470 mq per attrezzature tecnico distributive (un termine che al momento non ho chiaro) e principalmente 173.929 mq dedicati allo sport in genere.
Mai più a palazzine delle quali San Benedetto del Tronto con i suoi 24 kmq è zeppa fino all’inverosimile. Tranne chiaramente a costruzioni dedicate all’edilizia abitativa. Non occorrerebbe dirlo ma, visti alcuni precedenti, non si sa mai. Vigileremo come sempre indipendentemente da chi avrà acquistato un’area che, però, sicuramente, così non può rimanere.
Lascia un commento
Sarebbe grave e davvero allarmante se i personaggi nascosti dietro l’operazione Bagalini fossero davvero quelli ipotizzati.
Praticamente gli stessi che sono stati protagonisti del discusso affare palazzinaro fra cugini che qualche anno fa in via Voltattorni ha trasformato in cemento privato un edificio che era pubblico.
Dovrebbe essere preciso dovere della stampa libera locale, come ad esempio Riviera Oggi, vigilare con attenzione a che la destinazione sportiva dell’area Brancadoro non sia trasformata in qualcos’altro con furbeschi giochetti di prestigio.
Non lo sono. Speriamo bene.
“attrezzature tecnico distributive (un termine che al momento non ho chiaro)”: se butta un occhio allo strumento urbanistico lo capirà.
Mi aiuti in modo chiaro. Grazie
Le attrezzature distributive tecniche (TDE) sono strutture necessarie per la distribuzione e l’erogazione di servizi essenziali come l’energia elettrica, l’acqua, il gas e i servizi telefonici. Nel piano regolatore, queste attrezzature sono incluse perché sono considerate importanti per lo sviluppo e la funzionalità di un’area urbana. Possono includere stazioni di trasformazione, pozzi di captazione, serbatoi d’acqua, ripetitori telefonici e altri impianti simili. Il piano regolatore può stabilire le aree in cui queste attrezzature possono essere costruite e regolamentare le loro dimensioni e l’impatto visivo sull’ambiente circostante.
Il piano regolatore è online https://www.comunesbt.it/Il-Piano-Regolatore-adesso-e-on-line