SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Eccellenza, eccellenza! Il papa si è dimesso!”. Erano le ore 12:02 di sabato 11 febbraio 2013. Avevo una sconvolgente notizia che davvero non poteva attendere neanche un attimo. Il vescovo diocesano, mons. Gervasio Gestori, mi aveva dato un appuntamento per la tarda mattinata di quel giorno, alle 12:30, dopo una lunga, importante e già programmata riunione pastorale in Curia.

Gestori, da buon brianzolo, per di più preside e rettore di seminario, dava appuntamenti appunto “milanesi”. E io con accortezza, ero andato al Paese Alto con congruo anticipo. Mi ero messo ad aspettare per tempo in auto in via Rossini, lungo le mura laterali dell’Abazia di San Benedetto Martire. Ingannavo l’attesa ascoltando la radio. Ore 12:00, Gr1 Rai. La notizia di apertura mi fa alzare d’istinto il volume. Dalla voce incerta della collega che conduce, ascolto: “Diamo… diamo conto di una notizia che è stata appena battuta dalle agenzie: il papa Benedetto XVI, durante il Concistoro di questa mattina, ha dichiarato …ha annunciato, che il 28 febbraio lascerà il pontificato…”.

Scatto fuori dalla macchina e corro verso la porta del palazzo della Curia di via degli Anelli. Suono a distesa il campanello, mi apre una suora di servizio, mi faccio largo verso le scale, “Ma non può! Aspetti! Il vescovo è in riunione!”, mi grida la religiosa. Però intanto sono già in cima alle scale, busso con forza alla porta della sala riunioni. Il vescovo accigliato mi apre. Ma prima che possa apostrofarmi con un meritato rimprovero, gli do la notizia. Sgrana gli occhi e balbetta “Ma, ma, ma cosa dice?”. Ripeto più volte, “Eccellenza è così, l’ho appena sentito al giornale radio! Il papa si è dimesso!”.

Se fosse caduto un meteorite sul tetto della Curia, sono certo che il vescovo avrebbe reagito con minore allarme. Gestori, stravolto, alza gli occhi al cielo e si mette le mani al volto, “Oh Segnùr! Oh Segnùr!”. Abbandona la riunione lasciando i presenti attoniti e corre verso lo studiolo dove sta il televisore. “Accendi! Accendi!”, urla al suo segretario che stenta a rendersi conto di ciò che sta succedendo.

Ho voluto raccontare “come e da chi” il nostro vescovo mons. Gervasio Gestori apprese la notizia della “Rinuncia” di Benedetto XVI al pontificato, sia perché dopo quasi dieci anni questo episodio mi è rimasto particolarmente inciso nella memoria, sia anche e soprattutto perché “il ritorno al Padre” di questi due personaggi è stato quasi contemporaneo: 31 dicembre il primo, 6 gennaio il secondo. Destino? Provvidenza? Volontà Divina? Chissà.

E mi piace anche ricordare che – in termini giornalistici e televisivi, bene inteso – ebbi la ventura di essere io il primo cronista ad “accogliere” mons. Gervasio Gestori al suo ingresso nel territorio della Diocesi a Cupra Marittima, il pomeriggio di domenica 22 settembre 1996. Dopo aver dato conto anche della sua ordinazione vescovile nel Duomo di Milano ad opera del cardinale Carlo Maria Martini, avvenuta il 7 settembre precedente. Quel 22 settembre Gestori proveniva da Milano e poi da Loreto, dove si era fermato in preghiera.

Ma a questo punto preferisco affidare alle immagini del Tg Marche Rai, fedeli testimonianze dell’epoca, il mio ricordo rispettoso, affettuoso e indimenticabile per il nobile ministero episcopale e pastorale che ci ha donato Gervasio Gestori.

Mons. Gervasio Gestori appena arrivato in diocesi il 22 settembre 1996. Tg Marche Rai delle ore 19:30. Lancio di Flavia Fazi. Servizio e intervista di Giuseppe Buscemi.