Ammetto di aver paura quest’anno, di non essere all’altezza della lettera di Natale dell’anno scorso e del successo che ha avuto. I miei clienti mi dicono sempre che sono una roccia, anche se in verità mi sento spesso di sabbia. Proverò quindi a rispondere alla domanda più frequente che mi viene fatta, ossia l’origine del nome Assassino.

Non ho un titolo di studio ma mi è sempre piaciuto leggere, viaggiare, osservare e sentire gli altri. Infatti, proprio ascoltando i miei colleghi ambulanti è nato questo nome. Loro nei mercati a Pesaro mi chiamavano cosi in modo dispregiativo, alludendo a qualcuno che, non sapendo vendere la merce, “uccideva” l’idea di commercio. Io buttavo la merce a terra raccogliendo denaro in un secchio e gridando in tutta via Bramante. Anzi, mi feci fare anche una mantella nera da mio nonno, il padre di mia madre, per attirare ancora di più l’attenzione. Ma da allora l’Assassino si è trasformato da insulto a qualcosa che avrei sfruttato come vanto, come un divertimento. Il fiorentino Tiziano Terzani diceva: “Le storie esistono solo se vanno raccontate”.

Oggi ho reso reale la storia di come in verità io non abbia inventato nulla, ma solo di aver trasformato un insulto in simbolo. L’unico che non mi reputò folle è stato Mario Di Bartolomei, che avvicinandosi a me nei mercati reputò geniale l’idea del secchio pieno di soldi in modo che invogliasse le persone a fermarsi con l’idea che l’incasso fosse dovuto ai buoni prezzi. Mario era rappresentate di una fabbrica di padelle ed iniziai a collaborare con lui con l’intento di comprare una casa.

Lui mi faceva avere dei camion di padelle che senza scaricare vendevo direttamente dal veicolo con le offerte che mi inventavo. Inoltre Mario conoscendomi, veniva a riscuotere molto tempo dopo. Mi sembrava il mestiere più bello del mondo! Bisogna guardarsi intorno ed iniziare a credere ai miracoli, perché io mi sono sentito parte di un miracolo potendo fare per 60 anni il lavoro più bello del mondo!

È stato un miracolo poter fare felice mia moglie e vederla sorridere lei che è il mio unico e vero capitale da custodire e proteggere! È un vero miracolo il supporto enorme dei miei due figli adottivi! È un miracolo assistere ad una nascita, cosi come al passaggio nel mondo Eterno! È un miracolo anche la vecchiaia! Guardatevi attorno, guardate dentro di voi, siamo tutti miracolati! Con l’occasione vi auguro un Buon Natale, ma anche un Natale di preghiera. Auguro a tutti voi la pace in famiglia e la pace con il prossimo, soprattutto se di diverso credo o colore.

Buone feste a tutti!

Bruno l’Assassino.