MONTEPRANDONE – Mercoledì 21 dicembre, alle ore 10, si inaugura “Ciclopod Monteprandone”. Si tratta di un vero e proprio parcheggio per le biciclette, una struttura pensata per custodire in sicurezza le due ruote, progettata in particolare per viaggiatori e pendolari che usufruiscono dei servizi ferroviari e situata nell’area parcheggio della Stazione ferroviaria di via Amendola a Centobuchi. 

La nuova velostazione prevede stalli per biciclette coperti da una pensilina sotto la quale saranno montante rastrelliere, con sistema di parcheggio bici a un livello, per un totale di 26 posti: nella zona chiusa 10 posti bici, nella zona di sola copertura 16 posti bici.

E’ presente anche una colonnina di manutenzione con pompa, fornita di attrezzi: cacciavite a croce, piatto, chiave a forchetta singola regolabile, chiave a forchetta doppia, set di chiavi esagonali con impugnatura, leve per pneumatici, pompa con adattatore per tutti i tipi di valvole, set di installazione, viti di sicurezza. 

Contestualmente sono stati rimodulati i posti per motorini, automobili e per disabili dell’area parcheggio della Stazione Ferroviaria che è anche videosorvegliata. 

L’opera ha un importo complessivo pari a 77 mila euro ed è stato co-finanziato con 53.900 euro di risorse regionali a favore dei Comuni marchigiani per la progettazione e realizzazione di interventi finalizzati a sviluppare la mobilità sostenibile intermodale e la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina attraverso l’attrezzaggio delle aree di sosta. 

“Con questo progetto incentiviamo la mobilità sostenibile su due ruote per chi ama la bicicletta e vuole recarsi al lavoro con il treno – spiegano il sindaco Sergio Loggi e il consigliere con delega alla mobilità sostenibili Massimiliano Coccia – siamo il primo Comune della Provincia di Ascoli ad attivare un’infrastruttura di questo tipo, una soluzione di mobilità intelligente con tre obiettivi principali: diminuire l’impatto ambientale, ottimizzare il risparmio energetico e favorire lo sviluppo sul territorio urbano di Centobuchi, sempre più congestionato dal traffico, di una mobilità dolce”.