
GROTTAMMARE – L’associazione Vivaisti, nata nel 2018, si batte per il riconoscimento europeo dell’Alloro di Grottammare. L’obiettivo è ottenere una certificazione IGP che attesti Grottammare come prima città produttrice di una qualità particolare di alloro nella porzione di territorio compreso tra Martinsicuro e il fiume Aso.
Di questa particolare tipologia di alloro, contenuta in un vaso da 14cm e alta circa 20-25cm, ne vengono prodotte circa un milione all’anno, da destinare per lo più al mercato edibile del Nord Europa.
La novità è che il marchio, una volta ottenuto, sarà collettivo: ne beneficeranno tutti e 50 i vivaisti attualmente iscritti all’associazione grottammarese.
“Uno dei passi imprescindibili per ottenere questo riconoscimento – spiega il presidente dell’associazione Francesco Balestra – è avere un vaso che richiami la zona di produzione. Attualmente, infatti, le piante di alloro locali vengono vendute con vasi anonimi”.
Nasce così l’idea di un vaso riciclato e a sua volta riciclabile nella plastica e non nell’indifferenziato, come accade oggi con la maggior parte dei recipienti dedicati al giardinaggio.
“Questa iniziativa rappresenta un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale e un messaggio di unione tra piccoli produttori in quello che, insieme al turismo, rappresenta uno dei settori economici più importanti di Grottammare”, afferma l’assessore allo Sviluppo e Promozione della Città Lorenzo Rossi.
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