LONDRA – Sono passati circa 10 anni da quanto è stato calato per un ultima volta il sipario del Brevevita di Centobuchi. Un amaro arrivederci che si è portato dietro per tutti questi anni la promessa di un ritorno. Promessa che dopotutto è stata mantenuta dal momento che giovedì 8 dicembre il locale è stato finalmente riaperto in una nuova location a Londra.

Quella con il Brevevita di Centobuchi è stata un’esperienza straordinaria, condivisa con il socio Guido Spinozzi e con tutti i clienti che nei 5 anni in cui è stato aperto, hanno vissuto a pieno questo piccolo centro del mondo nel cuore del territorio. Grandi eventi ed ospiti Italiani ma non solo hanno colorato e dato spessore alle serate del Brevevita”. Inizia così l’intervista che il fondatore Natalino Capriotti ci ha concesso, in vista della ripartenza del Brevevita a Londra giovedì 8 Dicembre.

Alla domanda per cui è stato chiuso il locale, la risposta può sembrare al quanto ovvia e condivisibile da molti, specialmente coloro che come Natalino, si sono ritrovati a dover gestire un attività in un periodo per niente semplice come quello che stiamo tutti vivendo: “La stanchezza del dare tanto e ricevere poco, del sacrificio che a lungo andare non viene ripagato, andando anche oltre quello che è il semplice guadagno monetario. Le molte difficoltà che il panorama imprenditoriale italiano si trova a dover fronteggiare, spesso sovrastano quello che è la passione e la determinazione dei singoli.

Perché proprio Londra?

Partire da zero, in un nuovo paese, un nuovo ambiente. Fare la gavetta ma soprattutto imparare. Non è semplice dover ricominciare da capo in un paese di cui tra altro non si conosce molto bene la lingua, ma lo si fa. Con pazienza e determinazione qui a Londra si riescono a raggiungere grandi risultati, specialmente perché si tratta di un ambiente dinamico, multietnico ma soprattutto meritocratico. E’ come trovarsi al centro del mondo, dove il pregiudizio lascia spazio all’innovazione ed al confronto. Un base di partenza sicuramente stimolante per chi come me vuole rimettersi in gioco con un attività che tra le altre cose, porta alto il nome e le specialità del territorio Piceno laddove non è ancora conosciuto.

Quali sono le novità e cosa invece rivedremo del vecchio Brevevita o dell’Italia in generale, nel nuovo locale?

La novità principale è la sobrietà, che in questo caso vedrà il locale focalizzato principalmente sulla vendita delle bottiglie di vino o come dicono i locali: Natural wines bottle shop. Sicuramente a differenza di 10 anni fa, sono e siamo più consapevoli del nostro obiettivo ma anche più preparati. Oltre ai vini inoltre offriremo l’assaggio delle olive all’ascolana e piconi. Dall’Italia porto sicuramente la qualità del territorio e ciò che ha da offrire.

Non rimane quindi che un augurio da fare, a Natalino Capriotti ed ai tanti altri Italiani che nel mondo portano alta la qualità e cultura di questo paese.