I giornalisti stanno al mondo per fare domande, chi fa conferenze stampa ha il dovere di dare risposte. È la stampa, bellezza, e tu non puoi farci niente…

È una parafrasi – applicata alla nostra piccola realtà locale, Samb compresa – di quanto ha scritto il direttore del quotidiano La Stampa, Massimo Giannini, a proposito dell’atteggiamento tenuto dalla presidente Meloni nei confronti ai giornalisti presenti alla sua recente conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Renzi però non si monti la testa leggendosi qui paragonato a Giorgia Meloni, come noi non lo facciamo neppure paragonandoci viceversa ad Humphrey Bogart, protagonista del film di Richard Brooks, Deadline, il quale appunto questo spiega al suo arrogante interlocutore: “È la stampa bellezza…”.

Presentandosi nella Sala Stampa del “Riviera della Palme” come entrasse in un qualunque bar di quartiere, ringalluzzito e rimbullito dalla facile vittoria della Samb contro l’ultima in classifica, domenica scorsa 20 novembre, infatti, Roberto Renzi si è messo ad offendere gravemente i giornalisti presenti, che facevano domande – calzanti e incalzanti – sul modo con cui egli ha acquisito e gestisce la società che attualmente possiede la gloriosa Sambenedettese. Atteggiamenti strafottenti ed epiteti beffardi per tutti. Senza però dire nulla di serio, né di concreto, né di credibile prospettiva. Anzi, nei rari casi in cui ha detto qualcosa meritevole di attenzione, il Renzi ha persino suscitato l’indignazione del suo ex direttore generale Luca Faccioli, e dell’ex direttore tecnico rossoblù (ai tempi di Domenico Serafino) Stefano Colantuono. I quali a tamburo battente gli hanno promesso pesanti vertenze giudiziarie.

Ma a parte ciò che poi vorranno fare Faccioli e Colantuono, noi intanto vogliamo informare Roberto Renzi (o meglio chi gli leggerà questo Sasso per poi riferirglielo) sul fatto che qualora egli dovesse ripetere di nuovo la inqualificabile performance di domenica 20, noi chiederemo immediatamente alla Federazione della Stampa la tutela sindacale e l’apertura di una vertenza – nei suoi confronti – avanti ai vertici della FIGC e della Lega Nazionale Dilettanti, vale a dire in persona di Gabriele Gravina e Giancarlo Abete.

Caro Renzi, in un Paese civile e democratico questa è la stampa, bellezza. E tu non puoi farci niente.