
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è tenuta nella mattinata di martedì 22 novembre la presentazione del progetto CULT, acronimo di Cambiamento Uguaglianza Libertà e Territorio, che mette insieme gli sforzi di otto associazioni cittadine sotto l’egida del Comune per riportare alla vita gli angoli dimenticati della città.
L’iniziativa, è stata presentata da alcuni esponenti delle varie associaziomi coinvolte alla presenza dell’assessore alle Politiche Sociali Andrea Sanguigni.
Il progetto, che avrà durata di 3 anni, ha lo scopo di organizzare attività culturali e sociali in aree della città dimenticate, operando in tal senso una rigenerazione del tessuto urbano e un maggior coinvolgimento dei cittadini nelle attività della città. Le stesse attività che il progetto intende generare variano ampiamente tra tra cinema, fotografia, arte, musica, supporto psicologico e sociale, così come vari sono i settori in cui operano le associazioni.
In una prima fase, il progetto porterà CULT dai Comitati di Quartiere, per raccogliere informazioni ed eseguire una mappatura della città che serva allo scopo di individuare le aree più idonee a ospitare le iniziative.
In secondo luogo, CULT ambisce ad ampliare la propria base di partecipazione, incentivando il coinvolgimento di altre associazioni e di privati cittadini che desiderano dare corpo a proprie idee e progetti.
“Noi come amministrazione abbiamo sembre pensato che la rigenerazione del tessuto sociale debba passare attraverso i cittadini” – ha detto l’assessore Sanguigni – ” abbiamo subito visto il potenziale di questa proposta e abbiamo voluto aprirle le porte, dando tutto il supporto affinché il progetto si sviluppi e permetta a tante realtà e a tante idee, che oggi hanno poca o nessuna voce, di fare la propria parte per il bene di San Benedetto”.
“Si tratta – spiegano gli organizzatori –” di un’ ATS (associazione temporanea di scopo), che unisce realtà attive in diversi campi per tracciare un percorso che speriamo possa invogliare altri cittadini come noi a mettersi in gioco e ad animare con iniziative di propria invenzione ogni angolo di San Benedetto, specialmente quelli meno utilizzati, anche dimenticati, dalla vita sociale e culturale della nostra città”.
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