SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è tenuta nell’immediato post-partita (qui il resoconto della netta vittoria della Samb, la prima al Riviera quest’anno) l’attesa conferenza stampa del Presidente Roberto Renzi. Il patron dei rossoblù si è offerto alle tante domande dei giornalisti in sala stampa, manifestando comunque il desiderio di tenere la Società. Segue la trascrizione integrale:

«Mi dite che non parlo quindi sto qua: fatemi domande e io rispondo. Troppo tardi? Chi s’accontenta gode, meglio tardi che mai. Quello che è successo (a Monteprandone, ndr) al direttore Cozzella è stato visto da tutti. Il giorno dopo mi ha chiesto il permesso di cercare una sua strada: io gli ho detto di fare ciò che ritenesse più opportuno, la Società è stata al suo fianco per tutto il tempo. Ci sono vari motivi dietro il suo allontanamento: questo atteggiamento dell’ambiente, “ostile”, ha portato un grosso nervosismo e una grossa pressione nello spogliatoio. Il silenzio stampa deriva dalla situazione dello spogliatoio, in grossa crisi dopo la partita contro il Roma City. Prosperi è stato preso da Cozzella? Tutti gli acquisti sono stati proposti dal direttore e accettati da me. Pensavamo che il cambio potesse dare qualcosa alla squadra: dopo la partita di Agnone siamo tornati alla vecchia compagine. Situazione della società? Chi ha detto che sto vendendo la società? Non vendo, c’è chi scrive cose non vere, non mi sono mai messo seduto con nessuno. Pensate che tutti vogliano la Sambenedettese, ma nessuno mi ha chiesto nulla. Non ho pendenze con fornitori, Faccioli non può farmi vertenza perché non ha contratto, come tutti i DS di Serie D. La Garigliano immobiliare non è una situazione che interessa a voi, se cambio sono problemi della Garigliano e basta. Il direttore sportivo sono io. Prosperi? Io non ho mai parlato con la parte tecnica in precedenza, ora stiamo ragionando con Sante e Stefano per fare le scelte future. Riaffiderei il ruolo di DS a Cozzella? Ho un rapporto personale con Vittorio, pensavo mi potesse aiutare in maniera diversa. Coi se e coi ma non si va avanti nel calcio. La squadra, per me, ha tutte le caratteristiche per vincere il campionato: la rosa è la più forte del campionato sulla carta, anche se non basta. Non siamo riusciti a creare un gruppo, io per primo. È un momento in cui facciamo fatica a fare gol, poi quando ci sblocchiamo va tutto bene, come successo oggi. I tifosi, a prescindere, hanno sempre ragione. Accetto i cori, faccio autocritica e vado avanti. Se mi chiedete se sono contento, vi rispondo di no: speriamo di fare risultati positivi. Ho sempre pensato tutto il bene possibile di loro, anche se loro pensano questo di me cercherò di far cambiare loro idea. Io non ho litigato con nessuno, non ho nulla da dire contro giornalisti né contro tifosi. Collaboratori esterni per il mercato? Sono bravo (ride, ndr). Devo parlare con Sante, oggi ci godiamo la vittoria. Quest’anno ci saranno sicuramente interventi nel mercato invernale: meno dello scorso anno, ovviamente. Se vogliamo vincere il campionato, ci sarà qualcosa da cambiare. Voglio vincere il campionato. Sono convinto di avere questa possibilità, altrimenti faremmo un altro sport. Faccioli? È stato pagato, aveva un rimborso spese che non risultava nel bilancio della Sambenedettese. Contestazioni? Chiedete ai tifosi. Nel calcio incide tutto finanziariamente: per quanto riguarda i famosi equi indennizzi, io ho ricevuto 36 azioni giudiziarie sportive. Tutti i giocatori che aveva Serafino sono andati a prendere molto meno di quel che lui aveva promesso loro. Ogni mese chiudo una o due transazioni, questo mese tocca a Colantuono, che non ha rinunciato neanche a un centesimo. Il suo contratto era superiore a quello della Salernitana! L’iscrizione in Serie D mi è costata oltre milione di euro: nessun giocatore né allenatore ha rinunciato. Hanno avuto i soldi il giorno prima dell’iscrizione in Serie D. Non ho mantenuto la Serie C? Ho pagato. Non esiste alcun comunicato Covisoc. Non ero stato avvertito. Io ho effettuato pagamenti con compensazioni fiscali: per quanto riguarda l’autonomia sportiva, non sono stati riconosciuti come pagamenti rituali. Loro hanno portato avanti questa mancata iscrizione, ma non siamo spariti come successo a Teramo e Campobasso. Conson che lascia la fascia da capitano ad Agostinone? A Isernia Diego mi ha chiesto la cortesia di non fare il capitano: forse non era sereno, ma sono questioni personali quindi parlate con lui. I debiti erano della SS Sambenedettese di Serafino, società fallita. I crediti della Samb erano di una società di abbigliamento di Napoli. L’irritualità è stata motivata dalla mancata accettazione di questa forma di pagamento. La Società non aveva nessun debito tributario erariale. La questione della cifra che mi deve tornare dalla società fallita è gestita attualmente dall’Avv. Chiara Schiavi. Loro avevano in cassa 540 mila euro della mia asta, poi avevano altri premi e i soldi portati dallo sponsor Nike. Serafino, da quello che so, è stato condannato per bancarotta fraudolenta, ma non mi fate parlare: sono soldi che ho dato io, e di quello che ho dato forse qualcosa riprendo. Non seguo le vostre trasmissioni, ma c’ho un amico che mi manda i pezzi importanti. Sulla Serie D, vi posso assicurare che ai primi giudizi sportivi tutti mi dicevano che avrei dovuto star tranquillo. All’udienza del TAR c’è stata una grande “pensata” dell’avvocato della Casertana; sosteneva che si potesse tenere l’iscrizione in D con la stessa matricola. Noi siamo passati per il secondo bando, e abbiamo portato la Serie D a San Benedetto senza imprenditori del luogo. Questa cosa è stata tentata da Carpi, Novara, Teramo e Campobasso: io ho pagato 350mila euro, gli altri non so. Le contestazioni le devo accettare per forza, finché è circoscritta e lecita. Io se la Samb va bene ho un ritorno, se non va bene perdo soldi e sono doppiamente addolorato in caso di sconfitta. Ho parlato con tante persone, ma nessuno si è mai messo seduto né ha fatto offerte: io non voglio vendere la Società. Devo sentire tutti, sono un imprenditore. Critiche? Si vede che non sono simpatico. Squadra ricostruita d’estate? La Samb non aveva under di proprietà: Lisi era svincolato d’ufficio, Alboni non era un giocatore nostro, ma è tornato da noi. Gli over non hanno fatto sfracelli altrove, perciò mi sento tranquillo dal lato tecnico. Quest’anno dobbiamo essere bravi a ricreare questa cosa. Oggi tutti hanno dato il massimo. Pagamenti? Siamo tra i migliori in serie D».