MONTEFIORE DELL’ASO – Forse non tutti conoscono il Museo dell’Orologio di Montefiore dell’Aso e la sua storia. Il suo curatore, Guido Cossignani, ci ha aperto le porte e ci ha rilasciato un’intervista.

Gli abbiamo chiesto innanzitutto come è nata l’idea di creare un Museo dell’Orologio a Montefiore e lui ci ha ricordato che questo delizioso paesino dell’entroterra piceno ha già una storia legata al tempo: è stato proprio l’ingegnere Claudio Egidi, infatti, che soggiornava a Montefiore, a lanciare sulla RAI il famoso cinguettio dell’ora esatta nazionale.

Guido Cossignani ha, inoltre, illustrato brevemente la storia del museo e del suo allestimento. Tutto è nato intorno a una macchina per misurare il tempo, che si trovava all’interno della torre campanaria, sostituita da un orologio elettronico, e a partire da questa si è poi deciso di creare una collezione di strumenti, operando anche il restauro di due orologi solari. Il museo è stato aperto nel 2014, è gestito da volontari con l’obiettivo di divulgare strumenti di misurazione del tempo e, nel corso degli anni, si è arricchito nel numero di pezzi, fino a contenerne oggi circa 200, alcuni di proprietà e altri dati in comodato d’uso.

Cossignani ci ha anche detto che ormai lo spazio a disposizione è esaurito, per cui il museo è praticamente completato, anche se sono in arrivo altri due pezzi attualmente in fase di restauro. Il museo, ha aggiunto, rappresenta, attraverso gli orologi esposti, un percorso storico che parte dal ‘600 e che attraversa tutto l’’800, includendo anche la storia delle botteghe degli orologiai marchigiani. In estate, anche grazie a una maggiore affluenza di turisti e a una serie di feste e sagre paesane, il museo è aperto e visitabile; negli altri periodi dell’anno è possibile fare delle visite su prenotazione.

Le informazioni sul Museo dell’Orologio sono sulla sua pagina Facebook e sui canali social, ma il Museo merita sicuramente una visita sul posto.