CUPRA MARITTIMA -Duplice evento in programma nella Sala del Consiglio del comune di Cupra Marittima.

Sabato 12 novembre, alle ore 16, il professor Mario Polia, archeologo e antropologo, presenterà i due suoi ultimi volumi: “Vallecupola” e “Il cibo dei nostri padri“. In “Vallecupolala memoria e la storia tradizioni millenarie di un borgo sabino” l’autore ha voluto “nelle origini storiche di molti degli usi e costumi dei nostri contadini ricercare, indietro nel tempo, fino a rintracciare le lontane radici nell’antichità romana, greca, italica e, ancor più, in quella indoeuropea”. In “Il cibo dei nostri padri Tradizioni alimentari dell’Umbria rurale, Polia dichiara che “i libri dedicati all’alimentazione del ceto rurale raccolgono soprattutto ricette, aneddoti e curiosità gastronomiche; in questo volume si affronta l’argomento dalla prospettiva antropologica indagando in modo speciale sul valore culturale del cibo e dell’alimentazione: il significato simbolico di vegetali e animali; l’intensa sacralità di alcuni alimenti quali il pane, il vino, l’olio; la relazione tra la scelta dei cibi e la celebrazione di eventi importanti del ciclo liturgico. [..] La condivisione del cibo negli eventi festivi religiosi e nelle occasioni significative del ciclo vitale: la nascita, il matrimonio, il lutto”.

Domenica 13 novembre, alle ore 10, sempre il professor Mario Polia presenterà, invece, i volumi di due cuprensi. Il primo, il cui autore è Claudio Barlocci, ha per titolo “Quando gli uomini scesero dagli alberi- Viaggio nella Preistoria” ed è il racconto minuzioso del farsi della Preistoria attraverso un dialogo tra nonno e nipoti, accompagnato da illustrazioni continue che impreziosiscono l’opera e la rendono valida per l’apprendimento dei giovani studenti. Il secondo, il cui autore è Giovanni Ciarrocchi, si intitola “Una famiglia artigiana del Novecento cuprense” e appartiene alla categoria delle rare pubblicazioni di archeologia artigianale di un paese come Cupra Marittima, che si avviava sempre più a perfezionare l’attività dal carro agricolo al motore nelle imbarcazioni delle “concolare” che dal legno divennero di ferro.