ANCONA – «Bloccheremo la distribuzione dei supporti per i disabili e fragili come protesi, letti a manovella, carrozzine, deambulatori ecc., se la Regione Marche non si deciderà ad accogliere le nostre istanze»: sono parole dure quelle di Mario Neri, Presidente di Confapi Sanità, volte a dare peso a una situazione difficile per il settore orto-protesico. 

I contrasti tra gli industriali e la Regione Marche derivano dalla questione delle tariffe riconosciute dalla stessa Regione Marche alle aziende, che producono e forniscono ausili indispensabili alla vita di molte persone fragili e disabili. «La norma di riferimento è quella del Nomenclatore Tariffario DM 28.12.1992 – illustra Neri – e, in attesa di una revisione, è da considerarsi quella vigente. Eppure la Regione Marche riconosce ad oggi un tariffario che fa riferimento ad una delibera transitoria con scadenza 2005, formulata nel 2004, nella quale le tariffe sono state ridotte rispetto al nomenclatore del Ministero della Salute anno 1992, e impossibili da sostenere per le imprese».

Confapi Sanità, Assortopedia e FIOTO hanno richiesto formalmente all’Assessore Regionale, Filippo Saltamartini e all’Asur Marche un riscontro, ma ad oggi non è pervenuta alcuna risposta.

«Questo silenzio ci ferisce e ci mortifica» – tuona Neri che anticipa la decisione presa congiuntamente da tutte le aziende del settore orto-protesico. «Da oggi torneremo ad applicare le “tariffe del 1992” ed è logico supporre che le autorizzazioni alla concessione dei supporti saranno bloccate. Si andrà ad un’interruzione delle forniture di questi dispositivi medici e a rimetterci in primis saranno purtroppo proprio coloro che ne hanno più bisogno». Per Confapi Sanità, Assortopedia e FIOTO la palla è in mano alla Regione Marche. Neri apre tuttavia uno spiraglio: «Siamo pronti a sederci al tavolo e trovare una soluzione veloce perché questa situazione è inaccettabile per tutti, pazienti e aziende».