SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Terza serata dei Teatri invisibili ,il 5 novembre al Concordia, con lo spettacolo “Sandro” , scritto da Christian Poli ed interpretato da Andrea Santonastaso con la regia di Nicola Bonazzi prodotto dalla Compagnia del Teatro dell’Argine.

Un muro con una fenditura nel mezzo a fare da scenografia, dove vengono proiettate le illustrazioni create dallo stesso Santoanastaso, che prendono forma come disegnate da una mano invisibile.  Quel muro la cui spaccatura ricorda la ferita inferta all’Italia il 2 Agosto 1980 con la strage di Bologna. “Sandro” è un monologo che racconta  Pertini, il presidente che si definiva “primo impiegato italiano” e  che adempì il suo mandato in coda agli anni di piombo. Durante lo spettacolo si  ricordano tutti i momenti in cui il Presidente era presente, dalla strage di Bologna, alla tragedia di Vermicino dove Pertini andò a dare il suo sostegno al piccolo  Alfredino Rampi ed alla sua famiglia, fuggendo le telecamere e gli assalti dei giornalisti. Dal terremoto in Irpinia, ai Mondiali dell’ 82 che lo resero un’icona pop. Santoanastaso racconta anche gli anni della prigionia sotto il fascismo, che non hanno piegato il “presidente partigiano” ma lo hanno temprato.

L’idea di raccontare SandroPertini, nasce dal precedente spettacolo di Santoanastaso, “Mi chiamo Andrea, faccio fumetti”, monologo incentrato sulla figura di Andrea Pazienza. Uno dei personaggi di Paz era per l’appunto “Pert”, ovvero Pertini.

“Sandro” non è solo un racconto biografico, ma anche  una riflessione profonda sulla società odierna. Attraverso un sapiente lavoro di scrittura del testo, la narrazione non segue la cronologia degli eventi, ma c’è un’alternanza temporale tra le vicende riportate, inoltre il racconto è spezzato da altri brevi monologhi di “odiatori” dei social contemporanei, per i quali la Figura di Pertini rappresenta un contraltare. Sostenuto da un ottimo ritmo nella recitazione, lo spettacolo scorre in maniera gradevole, astenendosi da  didascalismi e retorica moraleggiante. Uno spettacolo ben costruito, realizzato con i giusti tempi, intenso ed emozionante, tanto da suscitare l’entusiasmo degli studenti presenti in sala, che hanno assistito a qualcosa in più di una semplice lezione di storia.

Andrea Santoanastaso in un momento dello spettacolo