GROTTAMMARE – “Sembra che a Grottammare le elezioni si siano già svolte, e c’è un sindaco che nomina il suo vice. Quest’ultimo ‘per rispetto degli elettori’ non si candida e quindi non si sottopone al loro giudizio”: inizia così la critica al movimento politico Solidarietà e Partecipazione da parte del comitato cittadino grottammarese guidato da Gian Filippo Straccia. Il riferimento è alla scelta di candidare, insieme al sindaco Alessandro Rocchi, anche il vicesindaco Lorenzo Rossi che però non comparirà nella lista dei candidati.

La motivazione alla base di questa decisione il sindaco Enrico Piergallini la spiega così: “Se fosse tra i candidati, Lorenzo si troverebbe ad andare a cercare voti per essere eletto in consiglio quando poi, entrando in giunta, decadrebbe da quel ruolo immediatamente”. Un atto, secondo il Primo Cittadino, di poco rispetto e coerenza nei confronti degli elettori.

Spiegazione che, tuttavia, non convince affatto il comitato cittadino: “Il consenso che si riceve dagli elettori è un metro di giudizio importante perché nella democrazia rappresentativa l’elettore con il proprio voto nomina il rappresentante che ritiene possa nelle istituzioni far maggiormente emergere le proprie istanze”, afferma Straccia.

Le conseguenze di questa scelta, secondo il leader del comitato cittadino, non farebbero che incrementare una già diffusa disaffezione dei cittadini alla vita politica: “Se anche nei piccoli comuni le decisioni degli amministratori o di chi si candida a tali ruoli vengono calate dall’alto con motivazioni non assolutamente convincenti, non meravigliamoci poi che avanzi il partito dell’astensionismo”.