La Sardegna famosa per il suo mare, la sua natura selvaggia, i suoi paesaggi incantati e la sua storia intrisa di tradizione, ha anche un’altra peculiarità che difficilmente passa inosservata: la sua cucina.

Le ricette ed i prodotti tipici di questa regione sono – diversamente da quanto si creda – principalmente di terra, composti da ingredienti che provengono dall’entroterra dell’isola che regalano emozioni per tutti i cinque sensi.

In particolar modo, un piatto tipico di quella zona sono i malloreddus, anche chiamati gnocchetti sardi, un vero e proprio inno alla regione stessa.

Scopriamo insieme le particolarità di questo formato di pasta.

Malloreddus: il piatto storico dell’isola

In generale, l’invenzione degli gnocchi risale al XVI° secolo, un periodo che coincide con l’importazione delle patate dall’America. Nel Bel Paese, ci sono tantissime varianti di questo piatto tipico in varie regioni: Campania, Lazio, Lombardia, Puglia, Trentino-Alto Adige, Sardegna. Tutti realizzati in modo differente, con ingredienti e dosi diverse.

Ma quelli sardi hanno una storia che profuma di grano duro, di acqua e di sale, del sud dell’isola. Una tradizione tramandata nei contesti familiari ed agropastorali che è riuscita ad arrivare ai giorni nostri e saranno tramandate sino alle generazioni future.

Gli gnocchetti sardi con pasta di semola di grano duro biologica, di Bioitalia, rispettano perfettamente la forma e la ricetta di questo piatto storico della Sardegna! I Malloreddus hanno intrisa tra la farina e l’acqua, una storia territoriale che si trasmette da centinaia di anni. La loro forma, infatti, deriva dal lavoro delle massaie che schiacciavano le palline di pasta con i ciuliri, dei cesti di paglia che conferivano la forma ed i dettagli che la contraddistinguono. La parola “ciuliri”, in sardo significa “vitellini” poiché è un tipo di pasta piccola e panciuta che ricordava la forma di un vitellino appena nato. Il nome “Malloreddus” invece, deriva dalla parola dialettale sarda malloru, che rimanda al toro, ecco qual è l’origine del nome. Per altri, invece, il nome deriva da mallolus, che significa “tronchetto di pasta”.

Nella regione, solitamente, vengono preparati durante le feste di paese, i matrimoni, le sagre anche se sono così buoni che è sempre un’ottima occasione per cucinarli!

In particolar modo, gli gnocchetti sardi, sono famosi per essere cucinati nella versione campinadese, un modo tipico di prepararli. Gli gnocchetti sardi alla campinadese conditi con ragù, salsiccia sarda, pomodoro, zafferano e cipolla rappresentano il modo tipico in cui questo piatto viene preparato in quella regione! La tradizione delle massaie, inizialmente, prevedeva che lo zafferano fosse inserito non nel condimento, bensì all’interno dell’impasto stesso. Questo piatto tipico è una rappresentazione della cucina contadina, che portando in tavola pochi ingredienti, permette comunque di non rinunciare al gusto.

Questo tipo di pasta è perfetto per qualsiasi tavola italiana, oltre ad essere un prodotto di nicchia tipico della cucina sarda, una terra generosa, inconfondibile ed unica nel suo genere.

Inoltre, abbinare i Malloreddus a un buon vino biologico sardo, farà fare un vero e proprio figurone con gli ospiti! Sono perfetti con un Vermentino o un Cannonau che permettono di esaltare il gusto di questa terra inebriante.