SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nell’ambito della diciottesima edizione della rassegna “Armonie della sera – International Concert series”, ideata e diretta da Marco Sollini, in arrivo per la prima volta a San Benedetto del Tronto, è in programma un nuovo evento dell’associazione MultiCulturale VisionAria, realizzato e prodotto in collaborazione con Marche Musica.

Sabato 20 agosto, alle ore 21,15, presso piazza Bice Piacentini, al Paese Alto di San Benedetto del Tronto, andrà in scena “Il ritorno dell’angelo”, un poema d’amore a due voci e pianoforte su soggetto e versi di Francesco Tranquilli e su musiche originali di Marco Sollini, con Francesco Tranquilli, Valentina Pacetti e con Costanza Principe al pianoforte.

Il ritorno dell’angelo” è un progetto di poesia-teatrale che parte da un’idea nuova e mai sperimentata prima: invece di raccontare una storia e poi farne scrivere il commento musicale, si è fatto l’inverso, ovvero la storia è nata ispirandosi a brani già esistenti di musica “pura”, per pianoforte solo. Si tratta di testi poetici che narrano la storia di Anna, l’”Angelo”, e del suo compagno, pericolosamente diviso fra poesia e musica, composti sfruttando le suggestioni, le immagini e le visioni suscitate dall’ascolto dei 24 Piano Works di Marco Sollini, contenuti nell’omonimo album. I soli due attori in scena, accompagnati da una pianista, racconteranno, dialogando fra sé e con il pianoforte, una vicenda sentimentale e letteraria liberamente ispirata alla figura della maggiore poetessa russa del ‘900, Anna Achmatova, e di alcuni suoi amori, tutti racchiusi nella figura immaginaria di Vladimir.

Abbiamo fatto ai due attori, Francesco Tranquilli, che è anche l’ideatore del progetto, e Valentina Pacetti, alcune domande su questo originale e interessante esperimento che porteranno in scena il 20 agosto.

1)“Come e quando è nata l’idea di questo spettacolo di poesia teatrale?

Francesco Tranquilli: “L’idea è nata nel giugno 2021, dopo l’esperienza di “Corrispondenze – 30 sonetti erotici illustrati”, durante la quale avevo scoperto, leggendo i sonetti con Valentina Pacetti per registrare le video poesie, quanto l’interpretazione fatta sulla musica possa cambiare il senso stesso del testo che si legge. Mi sono messo a immaginare come sarebbe stato comporre dei versi partendo da brani musicali che nascevano autonomi, come musica “pura”. Ho ripensato all’album “The Angel Goes Home” di Marco Sollini, uscito nel 2018, che avevo ascoltato una volta sola. E al riascolto di quei pezzi per piano solo, così intrinsecamente evocativi e “drammatici”, le parole sono venute quasi da sole. Quindi ho pensato di impaginare i brani in modo da raccontare una storia. Una pièce teatrale in versi. Quindi, la storia di due poeti che si conoscono, si innamorano e la cui relazione va in crisi a causa di un’altra donna. Storia banale, si dirà, ma raccontata in maniera inedita. Dal titolo dell’album musicale è venuto fuori “Il Ritorno dell’Angelo”. Marco è stato subito entusiasta del progetto e ci ha suggerito il nome di Costanza Principe, bravissima pianista di origine sambenedettese per eseguire i suoi brani in scena, come terzo “personaggio”, per così dire”.

2) “Perché ti sei ispirato proprio alla figura della poetessa russa Anna Akhmatova?

Francesco Tranquilli: “Dopo alcuni mesi che lavoravo sui testi, mi è tornato in mente il nome della più grande poetessa (o “poeta”, come preferiva lei) russa del XX secolo, che ha avuto una vita travagliatissima e molto ricca sentimentalmente. Ho scoperto che Amedeo Modigliani la chiamava “il mio angelo dalla faccia triste”, che il pittore russo Nikolaj Tyrsa l’ha ritratta col titolo “L’Angelo nero” e le musiche di Sollini, così suggestive, imprevedibili e talvolta profondamente melanconiche, sembravano proprio evocare la letteratura pianistica del primo Novecento. Quindi la nostra protagonista ha assunto il nome di Anna Andreevna, e indossa, come nei suoi più celebri ritratti, prima un abito nero, poi uno bianco. Alla conclusione di ogni numero musicale, i versi o le citazioni che recitiamo sono prese dalle poesie o dalle lettere di Anna Akhmatova. Il nome del protagonista, Vladimir, riassume in sé tre figure maschili che hanno segnato, nel bene e nel male, la vita sentimentale di Anna: il giovane orientalista Vladimir Kutuzov, di cui si innamorò nei primi anni del secolo, il secondo marito, Vladimir Šilejko, il poeta Vladimir Majakovskij”.

3) “Spettacoli di poesia e musica non sono nuovi, ma questo si basa su un’idea nuova e mai sperimentata prima: personalmente che cosa ne pensi di questo esperimento teatrale?”

Valentina Pacetti: “Esperimento vincente…ma sono forse un po’ di parte?  Dalla curiosità iniziale, sono stata poi conquistata completamente da questa esperienza, l’ho vissuta in maniera molto profonda. Partire dalla musica, assistere a come le parole sgorgavano ispirate dalle note in un percorso inverso dal solito è stato incantevole. E poi, dal mio punto di vista, dar voce alle gioie e ai turbamenti della protagonista, cullandomi su quelle melodie, sapendo che proprio da lì nascono è bellissimo, emozionante, coinvolgente”.

4) “Trattandosi di un progetto di poesia teatrale, qual è il tuo personale rapporto con la poesia in genere?”

Valentina Pacetti: “La verità è che non ho mai letto molta poesia, forse non sapevo quale fosse il modo giusto, il mio modo per avvicinarla…o lasciarmi avvicinare. Ho imparato da grande che potevo trovare tra le parole di altri qualcosa di me. Dalla poesia incredibilmente la rivelazione arriva in maniera più potente, come se non avessimo mai saputo qualcosa che era già in noi, o non lo conoscevamo così chiaramente. Poi mi piace capire cosa ha ispirato parole e versi e paragonarlo con ciò che suscita in me. È rassicurante riconoscere certe emozioni e buffo a volte scoprirsi tanto lontani”.