SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si torna a parlare della chiusura della piscina comunale di San Benedetto “Primo Gregori”, decisa da un’ordinanza dell’ex sindaco Pasqualino Piunti datata 18 giugno 2021, che come motivazione recava la pericolosità dell’impianto per la pubblica incolumità.

All’indomani del provvedimento, ci sono state proteste e lamentele, soprattutto dalle società sportive che nella piscina comunale “Primo Gregori” svolgono la propria attività, ossia Cogese e Pool. Oggi, martedì 26 luglio, le due associazioni sportive sono tornate a parlare della situazione in una conferenza stampa. Presenti Fabio Eleuteri e Claudia Rossetti, presidente e vice presidente della Cogese, e Andrea Benedetti e Valeria Damiani, vice presidente e presidente della Pool”.

Fabio Eleuteri, presidente della Cogese: “Dalla nuova amministrazione speravamo di avere un dialogo più corposo, una comunicazione più costruttiva, ma purtroppo non è andata così. Abbiamo faticato a ottenere degli incontri e ogni volta abbiamo manifestato le nostre difficoltà, il nostro non sapere nulla se non dai giornali. Dall’ultima riunione di maggio non abbiamo saputo più niente. Abbiamo continuato ad apprendere le informazioni dalla stampa. Sempre dai giornali abbiamo letto che la piscina riapre in autunno, ma noi continuiamo a essere all’oscuro di tutto. La piscina dunque riapre il 22 settembre o il 20 dicembre. Abbiamo sempre ribadito l’importanza di avere una data o almeno un range. I lavori dovrebbero terminare il 10 agosto e vorremmo essere avvisati in tempo se ci sono problemi. Se dovessero sorgere difficoltà significherebbe per noi rimanere fermi per la quarta stagione di fila. Se succedesse, si prospetterebbe una distruzione di tutto quello che abbiamo costruito in tanti anni. La situazione diventerebbe disastrosa. Da marzo 2020 non operiamo più in piscina“.

Andrea Benedetti, vice presidente della Pool: “Di solito qualsiasi genitore o adulto sceglie l’attività da fare a settembre-ottobre. Se noi ripartiamo a dicembre o addirittura gennaio 2023, la stagione per noi ormai è andata, perché sarebbe poco quello che riusciremmo a raccattare da chi non ha ancora deciso cosa fare. Per noi avere la certezza di iniziare a ottobre è fondamentale e lo è ancora di più saperlo un mese o due mesi prima, perché così abbiamo tempo di organizzare l’attività. La macchina è stata ferma per tanto tempo, per rimetterla in moto c’è bisogno di tempo. Quello che ci crea più preoccupazione è che questi ritardi nei lavori sono dovuti alle operazioni di smontaggio del tetto della piscina. Non possiamo fare a meno di domandarci perché il tetto è stato smontato ad aprile, quando la cantierizzazione dell’impianto è stata fatta al 15 settembre. Perché nel frattempo la piscina non è stata smontata? Forse si potevano evitare le complicanze di cui si parla, complicanze che non sono state evidenziate da chi ha fatto la perizia prima. Il dubbio è se ci siano effettivamente queste complicanze, se le abbia trovate chi ha iniziato i lavori o se sia stata una mancanza di Filiaggi che ha fatto la perizia. Passando davanti alla piscina sembra che i lavori procedano, però sentendo parlare l’assessore veniamo a conoscenza di altro, di problemi e complicanze. Quando ci verrà consegnata la piscina? Sul cartello c’è scritto 10 agosto, ma non penso che succederà. Però d’altra parte noi non sappiamo nulla”.

Continua Fabio Eleuteri: “Ricordo che Filiaggi oltre a fare la perizia ha redatto il progetto che è stato messo in appalto. Il progetto era semplice, nella verifica non si è parlato di problemi, per esempio di squadratura, come ha detto l’assessore. Abbiamo molte domande“.

Riprende Andrea Benedetti: “Noi vogliamo sapere una data di apertura, perché altrimenti dobbiamo richiedere degli spazi in altre piscine e non sappiamo nemmeno quanti, perché l’attività agonistica è calata molto. Si presume che a settembre ci sia una nuova migrazione. Per quanto dovremo andare avanti così? L’amministrazione precedente ci aveva garantito e dato dei ristori economici che ci hanno solo permesso di respirare per alcuni mesi. E ora che succede? Questa amministrazione sarà in grado di darci dei ristori? Altra domanda: le piscine che finora ci hanno ospitato ci daranno la disponibilità, se ci dovesse servire, di usufruire dei loro impianti solo per alcuni mesi della stagione? Oltre al fatto che i genitori non ce la fanno più, economicamente e fisicamente. Accompagnare i ragazzi in comuni limitrofi non è sostenibile”.

Fabio Eleuteri precisa: I ristori, complessivamente 50 mila euro per tutte e due le associazioni, erano finalizzati ad abbattere le differenze di costo tra le spese per la piscina comunale e quelle per l’affitto ai privati. Le risposte con la nuova amministrazione non arrivano, neanche con Luciana Barlocci a fare da tramite. Siamo in un limbo. Non si è parlato di ulteriori ristori”.

Andrea Benedetti conclude: “Da noi si allenavano ben 100-150 atleti, nel periodo pre-pandemia. Adesso siamo rimasti con 35 persone, master esclusi: i più bravi sono migrati altrove, anche su nostro consiglio. Dietro di noi c’è un intero staff che lavora, non è che da un giorno all’altro si può ripartire senza problemi. Parliamo di un impianto sportivo che dal 2013, primo anno senza vasca da 50m, è stato completamente abbandonato. Dopo la fine dei lavori ci sarà probabilmente una nuova ‘esplosione’ del nuoto in città, tuttavia per ora non abbiamo nulla. La piscina è stata chiusa, ma dopo aver completato i carotaggi il pericolo non era così imminente”.